Presentazione Contributi Strutture Old editions

Hogan Olympia Uomo 2013 Prezzi Hogan Stivali Donna Prezzi Hogan Nuove 2015 Prezzi Hogan Uomo 2015 Prezzi Hogan Uomo 2014 Prezzi
NEWS   |

Emerge che... - da Un Cuore Grande Così il 01/06/2015 @ 07:24

Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che migliaia di bossoli di pallottole affiancati a formare il viso di uno dei più famosi attori di Hollywood: Clint Eastwood. È l'opera realizzata da Ed Chapman (vedi foto), un artista di Manchester, per gli 85 anni del grande regista americano. Per realizzarlo Chapman ha utilizzato circa 10000 proiettili. 8890 per l'esattezza, di cui sei di una 44 magnum, in omaggio proprio ad una delle sue battute più famose. L'immagine raffigurata è quella dell'attore in Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo, pellicola in cui Eastwood pronuncia la celebre battuta: “Io so quello che pensi. Ti stai chiedendo se ho sparato sei colpi o solo cinque. Ti dirò che in mezzo a tutta quella baraonda ho perso il conto io stesso. Ma dato che questa è una 44 Magnum, cioè la pistola più precisa del mondo che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Di’, ne vale la pena?". L'opera intanto ha già attirato l'interesse di un compratore, e sarebbe stata valutata intorno alle 10 mila sterline. "Sono sempre stato un fan di Clint Eastwood", ha detto Chapman. "E Dirty Harry (Ispettore Scorpio ndr) è probabilmente uno dei miei film preferiti, tra i tanti grandi film che ha fatto". Quattro anni fa un'altra opera dell'artista, un ritratto di Jimi Hendrix era stato venduto per 23mila sterline. Una vita da icona. Da icona dello spaghetti western a regista di primo piano, passando per cinque Oscar, cinque Golden Globe e tre David di Donatello. L'accigliato Clint Eastwood compie 85 anni, di cui ben 65 passati da protagonista del grande schermo. Attore, regista, compositore e produttore cinematografico, Eastwood nasce a San Francisco, da una famiglia protestante con origini irlandesi, scozzesi, olandesi e inglesi. Ma il poliedrico artista deve tutto ad un grande italiano, il regista Sergio Leone, che lo scelse per la 'trilogia del dollaro' portandolo al successo e consegnandogli un posto nella storia del cinema. Il divo ha poi ampiamente dimostrato il suo talento, recitando in pellicole di ogni genere, dalle commedie a quelle d'azione. Ma non basta. Eastwood è grande anche dietro la macchina da presa e ne sono la prova film come 'Mystic River', 'Gran Torino' e 'Million Dollar Baby', con cui si aggiudica due statuette per miglior film e miglior regia. Non ci resta che augurare lunga vita a quell'uomo senza nome, che dalle lande desolate del deserto di Tabernas ha raggiunto le vette del cinema mondiale. E forza Genoa!

EASTWOOD-large570.jpg


Emerge che... - da Un Cuore Grande Così il 31/05/2015 @ 08:08

Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che il videoregistratore ad uso domestico, oggi surclassato da dvd e streaming, compie 40 anni. Era il 1975 quando Sony lanciava il Betamax (il 10 maggio in Giappone, il 7 giugno negli Usa e tre anni dopo in Europa), innescando non solo una rivoluzione nei consumi ma anche la prima grande "guerra" tra formati elettronici. Una guerra per la conquista del mercato dell'home video che il Betamax, da pioniere, perse davanti a un altro formato: il Vhs, lanciato ad appena un anno di distanza, nel '76. Il Betamax fu l'antesignano dell'odierno "on demand", permetteva per la prima volta di guardare un film a casa nel momento desiderato e soprattutto consentiva di registrare un programma tv per poterlo rivedere ogni volta che si voleva. Tuttavia il Vhs ebbe la meglio, per via di elementi tecnici ma soprattutto per le scelte adottate da Jvc, la casa di produzione. Le videocassette Vhs avevano una durata maggiore (4 contro un'ora o poco più del Beta) e la Jvc decise di cedere la licenza di fabbricazione di Vhs a tutte le industrie che volevano produrre videoregistratori. Il prezzo degli apparecchi scese, i consumatori cominciarono a preferirlo, e le case cinematografiche iniziarono a produrre un maggiore numero di copie di film in formati compatibili per il Vhs. In più sul formato di Sony cadde una scure legale non da poco: Universal Studios e Disney avviarono una causa sulla possibilità che gli utenti potessero registrare materiale con copyright. Solo nel 1984 il videoregistratore fu dichiarato "non colpevole" di pirateria. Ma davanti alla diffusione del Vhs a fine anni '80 anche Sony si arrese, cominciando a produrre apparecchi compatibili col Vhs.

Settore ospiti con 3150 biglietti venduti, più altri genoani nei distinti e tribuna, insomma un vero esodo contando l'epoca moderna del calcio... non so da quanto non succedeva dalle nostre parti, non ricordo una trasferta con così tanti rossoblù al seguito negli ultimi anni, un tempo era la prassi ma oggi proprio no... e poi teniamo conto che parliamo di una serale. Boh! Sotto, Carapallese e Nordhal si fanno le coccole in Genoa-Milan 1955-56. E forza Genoa!

1955-56.genoa-milan.carapallese.nordhal.jpg


Emerge che... - da Un Cuore Grande Così il 30/05/2015 @ 07:37

Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che il Napoli e i tifosi italiani piangono la scomparsa del "Petisso". Bruno Pesaola, che avrebbe compiuto 90 anni a luglio, è morto nella notte tra giovedì e venerdì all'ospedale Fatebenefratelli, dove era ricoverato da qualche giorno. Il suo nome è stato legato indissolubilmente alla maglia azzurra che è stata per lui quasi una seconda pelle. Un napoletano nato a Buenos Aires (da padre marchigiano) nel 1925: arrivò per la prima volta in città nel 1952 dopo tre stagioni alla Roma e due al Novata. Alla notizia della sua scomparsa, il Napoli ha twittato: "Un pezzo della nostra storia ci ha lasciati, ciao Petisso". "Ci ha lasciato il "Petisso", argentino di nascita ma napoletano nel cuore. Napoli non ti dimenticherà" è stato invece il messaggio del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Messaggi di cordoglio sono arrivati anche da molte altre squadre. Ala sgusciante e dai piedi buoni. Il "Petisso", il piccoletto, ha incantato subito gli appassionati con la sua classe. Otto anni in cui diventò un idolo dello stadio Collana, al Vomero. Dribbling e tiri all'incrocio, la miscela piaceva a tutti. Senza dimenticare le capacità umane: Pesaola è stato un vero e proprio leader tanto che il salto in panchina come allenatore è stata quasi una logica conseguenza. Così come il ritorno a Napoli, dove fu chiamato a metà della stagione 1961/62. Il Petisso realizzò un vero e proprio capolavoro: promozione in serie A ma soprattutto la vittoria in Coppa Italia (bissata nel '74 con il Bologna), unica squadra di serie B a riuscire nell'impresa. Fu allenatore del Napoli altre tre volte sfiorando la Coppa delle Coppe nel 1977 (sconfitta in semifinale con l'Anderlecht). Con il Napoli vinse anche una coppa delle Alpi e una coppa di lega italo-inglese. Il suo cruccio è sempre stato quello di non essere riuscito a regalare lo scudetto alla piazza che lo ha adottato, tanto che nel 2009 diventò cittadino onorario. Ci è riuscito alla Fiorentina nel 1969, ma subito dopo la conquista dello storico tricolore ha pensato a Napoli, dove ha scelto di vivere con il suo stile inconfondibile. Con lunghe notti a parlare di calcio, fra sigarette e battute. Ha chiuso la carriera di allenatore nel 1985 in Campania, dove l'aveva iniziata nel 1961 con la Scafatese, guidando la Puteolana. Solo una volta, dal suo arrivo, aveva lasciato l'Italia per motivi professionali. Fu nella stagione 79-80 quando allenò i greci del Panathinaikos. Appassionato, ironico, mai sopra le righe e naturalmente sempre innamorato del suo Napoli, fedele compagno di viaggio assieme alle immancabili sigarette. Alla sua figura è ispirato il personaggio del "Molosso", interpretato da Nello Mascia nel primo film di Paolo Sorrentino "L'uomo in più" del 2001. Un film capolavoro per un grande talento del calcio che fu, un mix straordinario tra cinema e football. E forza Genoa!

luomo.in.piu.jpg


Emerge che... - da Un Cuore Grande Così il 29/05/2015 @ 07:22

Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che con la chitarra in mano, a piedi per via Sarpi, a Milano. Intonando la sua hit più nota, L'italiano, a sorpresa in cinese. L'inedita performance di Toto Cutugno, per lanciare un programma Real Time (Italiani made in China, a partire dal 3 giugno in prima serata), è diventata un piccolo "caso" sul web: condivisa e apprezzata da migliaia di utenti su Facebook, criticata da alcuni navigatori con offese anche piuttosto pesanti. Alle quali il cantautore ha risposto con un post, pubblicato sul suo profilo Fb, in cui scrive: ''Volevo semplicemente dire a quelli che mi hanno offeso e criticato che cantare in cinese è stata una sfida divertente con me stesso. Però ci tengo a dire che nella mia carriera non ho scritto solo 'L'italiano', ma oltre 300, dico 300 canzoni di cui molte di grande successo, che sono ancora oggi in giro per il mondo. Quindi ai numerosi amici di Fb (che me ne hanno dette di tutti i colori) dico: Non rompetemi i coglioni''.

L'assenza del prof. Carlo Bottari, arbitro del Coni nominato dal Genoa? Ho perso le parole, eppure ce le avevo qua un attimo fa, dovevo dire cose, cose che sai, che ti dovevo, che ti dovrei. Ho perso le parole, può darsi che abbia perso solo le mie bugie, si son nascoste bene, forse però, semplicemente, non eran mie... Ho perso le parole, oppure sono loro che perdono me, io so che dovrei dire, cose che sai, che ti dovevo, che ti dovrei. Ma ho perso le parole. Vorrei che mi bastasse solo quello che ho, mi posso far capire, anche da te, se ascolti bene, se ascolti un po'... Sotto, Genoa-Inter 4-3 del 25-12-1955, una rimonta clamorosa: 13' Skoglund (I), 34' Corso (G), 59' Nesti (I), 63' Vonlanthen (I), 65' Frizzi (G, Rig), 72' Frizzi (G), 87' Carapellese (G). E forza Genoa!

genoa.inter4-3.bmp


Emerge che... - da Un Cuore Grande Così il 28/05/2015 @ 07:22

Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che è stata la ex attrice hard Selen, all'anagrafe Luce Caponegro, la più veloce, a Ravenna, a presentare la richiesta di divorzio breve innanzi al Tribunale della città romagnola. A dare conto di quello che potrebbe essere anche un record nazionale, visto che la richiesta è stata depositata in cancelleria ieri mattina alle 8.30, è l'edizione ravennate del 'Corriere Romagna'. "Speriamo di poter chiudere tutto entro l'estate" ha spiegato al quotidiano Marina Di Molfetta, avvocato della ex pornostar che ha depositato la richiesta di divorzio. "E' serena - ha raccontato della cliente - sta gestendo il divorzio con grande civiltà e mi ha fatto anche una battuta: 'va a finire che siamo i primi in Italia a sfruttare la nuova legge'. Il che - ha argomentato il legale - a dire il vero è anche assai probabile: di sicuro a Ravenna siamo stati noi i primi". Luce Caponegro, si era sposata con l'allora compagno nel giugno del 2012 e, chiosa il 'Corriere di Romagna' dopo un anno, nel novembre del 2013, si era presentata per la prima volta in Tribunale per la separazione. Ora la richiesta di divorzio breve.

Oggi è il giorno della terza sentenza, quella definitiva, che decreterà l'esclusione o meno dalle competizioni europee. Oltre 2000 genoani invaderanno Sassuolo per la sfida di domenica, una partita che potrebbe essere onirica, allucinatoria, assurda, commovente... bisognerebbe ricercare nella storia del calcio una trasferta di 270 Km. con così tanti tifosi ospiti senza che, sportivamente parlando, in gioco ci sia qualcosa. Sotto, Patogol in Juventus-Genoa di 25 anni fa. Ultras granata e Fossa Alessandria con noi. E forza Genoa!

pato.sottolacurva.juve-genoa.jpg


Emerge che... - da Un Cuore Grande Così il 27/05/2015 @ 07:48

Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha definito le nozze gay "una sconfitta per l'umanità". Lo ha detto intervenendo al premio internazionale 'Economia e Società', a Palazzo della Cancelleria, a Roma. "Sono rimasto molto triste di questo risultato, la Chiesa deve tener conto di questa realtà ma nel senso di rafforzare il suo impegno per l'evangelizzazione". "Credo che non si può parlare solo di una sconfitta dei principi cristiani ma di una sconfitta dell'umanità", ha aggiunto Parolin sul sì ai matrimoni gay in Irlanda. Il segretario di Stato Vaticano ha anche fatto riferimento alle parole dell'arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, dopo la vittoria dei 'Sì' ai matrimoni gay al referendum irlandese. "Come ha detto l'arcivescovo di Dublino - ha detto ancora - la Chiesa deve tenere conto di questa realtà ma deve farlo nel senso che deve rafforzare tutto il suo impegno e tutto il suo sforzo per evangelizzare anche la nostra cultura. Credo che non si può parlare solo di una sconfitta dei principi cristiani ma di una sconfitta dell'umanità. La famiglia - ha anche detto in risposta a una domanda su come procedano i lavori del Sinodo dei vescovi sulla famiglia che in questi giorni ha messo a punto il nuovo Instrumentum laboris - rimane al centro e dobbiamo fare di tutto per difendere, tutelare e promuovere la famiglia perché ogni futuro dell'umanità e della Chiesa anche di fronte a certi avvenimenti che sono successi in questi giorni rimane la famiglia. Colpirla sarebbe come togliere la base dell'edificio del futuro". Nel suo intervento il segretario di Stato della Santa Sede ha affrontato anche la questione dell'ambasciatore francese Laurent Stefanini, nominato dal governo Hollande ma che non ha ottenuto il gradimento dal Vaticano, tra Santa Sede e Francia. "Il dialogo è ancora aperto e speriamo che si possa concludere in maniera positiva", ha aggiunto Parolin. Secondo alcuni media francesi a Stefanini, indicato da Hollande come rappresentante francese il 5 gennaio, sarebbe stato negato l'accredito perchè di orientamento omosessuale.

Ho letto da qualche parte che il Genoa non ha la licenza Uefa da 5 anni, al contrario di moltissime altre squadre, anche di bassa classifica dal 2010 ad oggi. Personalmente, non discuto la decisione dell'Uefa, l'ingoio con umiliazione. Però chiedo che siano chiari ed espliciti i motivi: punto per punto, se abbiamo puffi in giro per il mondo, si parla di parecchi giocatori non pagati, ecco vorrei sapere quali, per che cifre, in che anno... perchè non è possibile che noi tifosi ce lo prendiamo nello stoppino e in più siamo tenuti all'oscuro, dando a tutti la possibilità di far credere cose non vere. Mi auguro quindi di poter leggere un comunicato ufficiale che spieghi per bene la situazione. Sotto, Sergio Girardi nel 1973 a Palermo: senza guanti e con la coppola. E forza Genoa!

girardi.1973.jpg


Emerge che... - da Un Cuore Grande Così il 26/05/2015 @ 07:23

Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che era il clown. Così chiamavano Bruce Grobbelaar. Perché in campo rideva e perché una sera, l'anno prima, s'era messo a danzare sulla linea di porta per parare i rigori alla Roma, in finale di Coppa dei Campioni. "Joe Fagan, l'allenatore, mi mise un braccio sulla spalla e fece: tranquillo, nessuno s'aspetta niente da te, se ti fanno gol non te ne faremo una colpa. Mi tolse un peso. Allora inventai quel balletto con le gambe, gli "Spaghetti Legs", e Bruno Conti sbagliò. Funziona, mi dissi, lo rifaccio. E sbagliò pure Graziani. Gli italiani mi diedero del pagliaccio. Ma vincemmo la Coppa. Pagliaccio a chi?". Dodici mesi dopo, Grobbelaar era all'Heysel. Un'altra squadra italiana. "Prima di ogni partita facevo un giochino. Calciavo il pallone contro l'interruttore, per colpirlo e spegnere la luce. Pensavo che riuscendoci, avremmo vinto noi".

Il vostro spogliatoio era il più vicino al settore Z. Sentiste un tonfo. E poi?
"Mancavano cinque minuti al riscaldamento, capimmo che era successo qualcosa: arrivava gente nella nostra zona. Quattro o cinque di noi s'affannarono a dare una mano. Passammo dall'interno dei secchi d'acqua, prendemmo degli asciugamani dalle docce e li lanciammo fuori. Riuscimmo a fare solo questo, ma ormai sapevamo abbastanza per non voler giocare".

L'Uefa lo impose. Com'era il clima in campo?
"Uscimmo, e nella mia area di rigore c'erano tre coltelli a terra. Li avevano lanciati dal settore alle spalle. Questo era il clima. Eravamo là ma con la testa altrove. Sia noi sia loro. Dall'inizio alla fine per me è stato un istante. Un flash. Fino al silenzio totale in hotel, dopo la partita".

Si è chiesto cosa sarebbe accaduto se avesse vinto il Liverpool?
"Eravamo andati in Belgio per alzare il trofeo, credo che lo avremmo fatto. Alla Juve è stato rimproverato di non aver restituito la Coppa. Perché avrebbe dovuto? L'errore quella sera fu giocare, la Juve fece un gol, la Coppa è sua".

Cosa è stato dopo l'Heysel per lei?
"Ho cercato la verità. Non furono autentici tifosi del Liverpool a causare la tragedia. Molti avevano trascorso la mattina con quelli della Juve, giocando a calcio per le strade, andando a bere una birra insieme. Non posso credere che l'atmosfera sia cambiata allo stadio. Io credo a un'altra cosa".

A cosa?
"C'era gente di Londra all'Heysel. Venuta apposta per fare quel che fece. Scatenarono l'assalto e andarono subito via. Perciò non li hanno mai trovati".

È la tesi dei suoi dirigenti dell'epoca. Il motivo?
"Liverpool era odiata, c'era invidia per i suoi successi nel calcio. Mia suocera era venuta alla partita, si era imbarcata con un traghetto. Anche mia madre era lì, per la prima volta si muoveva dal Sudafrica per la finale: la chiami, confermerà tutto. Mia suocera mi raccontò che all'imbarco c'erano dei tipi che distribuivano volantini su cui era scritto che sarebbe stata l'ultima partita in Europa del Liverpool. Avevano le braccia tatuate con gli stemmi di alcune squadre di Londra. Erano del National Front, l'estrema destra. Ho provato a indagare".

In che modo?
"Sono stato diverse volte a Londra, nei locali del National Front, cercando di agganciare qualcuno che sapesse qualcosa. Ho provato a prendere informazioni, avevo un amico poliziotto. Ma non sono riuscito ad arrivare alle prove. Né io né altri".

Ha mai sognato quella notte?
"Incubi ne ho avuti, tanti. Ero all'Heysel, ero a Sheffield quattro anni più tardi nel giorno della tragedia di Hillsborough: 96 tifosi morti. E fra i 17 e i 19 anni ho fatto la guerra civile in Rhodesia con l'esercito, ai confini con il Mozambico. La guerra sconvolge, ti porta negli occhi la tragedia. La vita è preziosa, sopravvivere è un regalo che arriva da qualche parte. Per questo giocavo a calcio ridendo".

Perché oggi vive in Canada?
"È il posto dove ho iniziato. Ci sono buone scuole, buoni medici, si vive bene. Alleno i portieri dell'Ottawa Fury, tre ragazzi che lavorano duro, a cui piace imparare. L'unica cosa che a un portiere non insegni è la personalità. O ce l'hai o non ce l'hai".

Lei come scoprì di averne?
"A sette anni vidi mio padre giocare. Ho sempre voluto fare il portiere, è stata la prima decisione presa in vita mia. Gli altri ragazzini volevano stare tutti in attacco, mi sono sempre parsi matti, in venti dietro la palla e solo uno poteva averla. Se non eri bravo abbastanza da stopparla, rischiavi di non toccarla mai. Meglio stare in porta. Ero più sveglio io o loro? Oggi uno sveglio è Buffon. Il migliore. Non è uno dei soliti matti. Come non lo era Zoff. Zoff mi ha ispirato più di tutti, anche se non giocavo come lui, ognuno ha il suo stile. Il mio era aggressivo. Uscivo dai pali, andavo a fermare i pericoli prima possibile. È come nella vita. Se permetti ai problemi di venirti incontro, i problemi non finiscono mai".

Bruce, è mai tornato all'Heysel?
"Ogni uomo dovrebbe tornare nei luoghi dei suoi orrori, fare i conti con i demoni, liberarsene. Sono tornato nei posti in cui ho fatto la guerra, in Mozambico, in Zimbabwe, in Sudafrica. E sono tornato all'Heysel. C'è una targa, una data, i nomi delle vittime. Non mi pare abbastanza, forse il Belgio potrebbe fare qualcosa in più per le famiglie degli italiani. Così come sarebbe splendido se Juve e Liverpool giocassero una partita ogni anno, per sempre. Per sentirsi uniti da quella tragedia. Sono passati trent'anni, all'epoca la nascita di mia figlia mi aiutò, ora ho questo bel lavoro in Canada. Gli incubi sono finiti. Adesso sono in pace".

La partita di Sassuolo ha perso importanza, la classifica è già chiara, per arrivare quinti la Fiorentina dovrebbe perdere o pareggiare in casa col Chievo, molto improbabile, e noi vincere in Emilia. In settimana arriverà poi la sentenza sull'Uefa, c'è ancora chi ci spera. Chi andrà a Sassuolo lo farà quindi per trascorrere una bella giornata e per ringraziare questa bella squadra. Sotto, Loriano Cipriani con noi nel 1986-87, a formare un discreto tandem d'attacco (di categoria) con Gigi Marulla. E forza Genoa!

cipriani.jpg


Emerge che... - da Un Cuore Grande Così il 25/05/2015 @ 07:22

Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che oltre alla bella partita di sabato, un dato da ricordare è rappresentato certamente dai 10.659 paganti (più 16.502 abbonati), per un totale di 27.161 spettatori, se poi aggiungiamo under 14, inviti, sponsor, addetti, media, ecc ecc saliamo sicuramente oltre i 28.000, una cifra ormai rarissima che si può raggiungere solo nei derby... ma questo dato già sorprendente diventa meraviglioso se si pensa che: 1. parliamo di partita serale - 2. con tempo uggioso - 3. dopo la mazzata della mancata licenza Uefa. Con il pari della Doria ieri, siamo matematicamente sopra e abbiamo ripreso la supremazia cittadina, e anche qui vorrei fare una considerazione: alla fine saremo sopra di 1 o 2 punti, ma in realtà abbiamo stravinto il derby del campionato, perchè la rimonta di 10 punti fa sempre un certo effetto e poi il nostro gioco è molto ma molto più spettacolare del loro. Infine, io non so cosa sia successo alla squadra, ma un certo merito devono pur averlo i preparatori, perchè i nostri a maggio vanno il doppio più veloce di tutti gli altri. Anche Gasperini merita tutto il nostro bel voto: personalmente quando non faceva la differenza l'ho sempre scritto, ma da Pasqua in poi ha dato il bianco, arrivando a un 8 pieno, e la mente vola indietro a quel tecnico che arrivò da noi in serie B facendoci vedere per la prima volta un calcio nuovo, veloce, offensivo... mister Gasperini è tornato a fare il Gasp!? noi ci auguriamo di si. Sotto, John van 't Schip con famiglia ai tempi della giovinezza. E forza Genoa!

vantschip.a.genova.jpg


Emerge che... - da Un Cuore Grande Così il 24/05/2015 @ 08:36

Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che una bellissima serata da ricordare, grazie ai giocatori e al tecnico che hanno sviluppato un gioco incredibile, un saluto agli amici di Cosenza, ricordando Enrico Cava. E forza Genoa!

genoa-inter3-2.2015--.jpeg

genoa-inter3-2.2015-.jpeg


Emerge che... - da Un Cuore Grande Così il 23/05/2015 @ 07:52

Dalla rassegna stampa (e non solo) emerge che ventisei milioni di vittime, la meta' civili: è il prezzo pagato per il primo conflitto mondiale di cui quest’anno ricorre il Centenario, che coinvolse 28 paesi tra l'estate del 1914 e la fine del 1918. La Grande Guerra vide la contrapposizione delle forze dell’Intesa – Francia, Gran Bretagna, Russia, Italia e loro alleati - , e gli Imperi Centrali – Austria, Ungheria, Germania e loro alleati. Ha avuto una dimensione mondiale perché è stata combattuta oltre i confini dell’Europa: nell'Impero ottomano, nelle colonie tedesche in Asia e su tutti i mari. Cinque i fronti dei combattimenti: quello occidentale, tra Francia e Germania, lungo la Marna e la Somme; quello orientale, o russo, esteso e privo di barriere naturali; quello meridionale, o serbo; l’austro-italiano, sulle Alpi orientali e in Carnia e quello greco, a Nord di Salonicco. Per ricordare, e non dimenticare, anche l’Italia ha organizzato numerose iniziative che sin dall’inizio di quest’anno stanno animando il dibattito, per informare i più giovani attraverso iniziative nelle scuole, e illustrare, con mostre fotografiche e allestimenti, i luoghi del conflitto. Un minuto di silenzio: domenica 24 maggio alle 15 l'Italia si ferma. Stelle alpine fatte di carta, colpi a salve in 24 città alla stessa ora, con le tv sintonizzate sul ricordo: "È corale la commemorazione che il Governo ha riservato al 24 maggio, data che 100 anni fa segnò l'ingresso dell'Italia nella Prima guerra mondiale e che costò il sacrificio di 650mila caduti militari e circa 600mila vittime civili. Per ricordare, il Paese si ferma con un minuto di raccoglimento osservato alle ore 15 dalle istituzioni, dalla società civile e dal mondo dello sport", riferisce una nota del governo. Raccoglimento anche negli stadi prima di ogni competizione, dove calciatori e arbitri della Serie A scenderanno in campo indossando una maglia con la scritta "Ricorda", composta dai versi delle poesie di Giuseppe Ungaretti. Stesso messaggio al braccio dei 600 podisti militari della staffetta "L'Esercito marciava". "E' un invito alla memoria che si ripete e si rivolge principalmente alle giovani generazioni", si legge nel comunicato del governo. Con lo sguardo rivolto al futuro, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, già nell’aprile scorso ha rivolto un messaggio ai 3.500 giovani provenienti da tutta Italia che hanno partecipato al Meeting per la pace che si è svolto a Udine. "Dobbiamo fare memoria della nostra storia per affrontare con maggiore coscienza il nostro futuro" recitava il messaggio. Perché "La Grande Guerra fu un'immane tragedia per l'Europa e per l'umanità”. "La pace e' una grande speranza, ma e' anche una necessita' – ha spiegato il Presidente - non c'e' democrazia che possa sopravvivere alla violenza e alla sopraffazione, alla logica del nemico e del conflitto insanabile".

Alla fine saranno circa 8.338 i biglietti staccati, che sommati agli abbonati, sponsor, inviti, addetti, faranno si che questa sera il Ferraris sarà decisamente pienotto. Ieri sera è arrivata la news ufficiale "Il Genoa Cfc comunica di aver depositato il ricorso all’Organo Arbitrale delle Licenze Uefa presso il Coni". Infine, Preziosi "Sono fiducioso sulla licenza Uefa, spero di vincere domani contro l'Inter. La Samp? Se ha i requisiti, andrà in Europa. Matri sta facendo bene con la Juve? Io ho Niang, non ho rimpianti. A Genova 'resuscitiamo' un po' tutti, sono contento. Perin? Resterà al Genoa, almeno lo spero. Ma se arriva un'offerta, la guarderemo. I giocatori contano però, Bertolacci come fa a restare da noi se gli offrono il triplo dello stipendio?". Sotto, Martina ed Antognoni in amicizia.

martina..processo.martina.antognoni.dietro.adamoli.ride.jpg


InizioPrecedente10 pagine precedenti [ 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 ] 10 pagine seguentiSuccessivoFine

Bastano pochi click!

per contribuire clicca qui


 1960724 visitatori

 12 visitatori online




^ Torna in alto ^