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Addì, mercoledì 20 luglio 2016 43° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 20/07/2016 @ 06:36

Addì, mercoledì 20 luglio 2016
43° giorno di raccolta
Euro donati 2254

“La fotografia non è come la pittura. Vi è una frazione creativa di un secondo quando si scatta una foto. Il tuo occhio deve vedere una composizione o un’espressione che la vita stessa propone, e si deve saper intuire immediatamente quando premi il clic della fotocamera. Quello è il momento in cui il fotografo è creativo. Oop! Il momento! Una volta che te ne accorgi, è andato via per sempre.” (Henri Cartier-Bresson)

Davide Fiz è Livornese e Genoano; ad ogni partita si fa 400 chilometri per venire a vedere il Genoa e ha unito la sua passione per la sua squadra ad altra sua passione, che io chiamerei talento, cioè la fotografia.
I suoi scatti sono particolarissimi e di forte impatto, poiché per lo più catturano la gradinata Nord dall'interno...visi, tensioni, coreografie, sorrisi e io, ma non da sola, trovo che siano capolavori.
Il suo contributo parla di queste due passioni e di beneficenza: grazie di cuore anche a te Davide

“La parola fotografia ha origine da due parole greche: foto (phos) e grafia (graphis). Letteralmente quindi fotografia significa scrivere (grafia) con la luce (fotos).
Ed io, illuminato dalla luce rossoblù appena nato, ho deciso qualche anno fa di raccontare la Nord in un modo diverso.
Abbiamo sempre tutti visto le foto della Gradinata dal campo o dagli altri settori; invece io sto cercando di far vedere la Nord da dentro, dagli occhi di quei 10000 che ogni domenica la vivono rendendola di fatto viva essa stessa.
Ed è per questo che cerco sempre di trovare nuove angolazioni, nuovi punti di vista: parterre, corridoio, balaustra, primo anello, secondo anello, torre… in questi anni ho percorso la gradinata in lungo ed in largo.
Con diversi obiettivi che mi permettono di cogliere il particolare - l’adesivo sulla balaustra, l’asta di bandiera, il dettaglio del grifone, il tatuaggio, la concentrazione nel volto di chi lancia i cori… - cosi come la visione d’insieme della Gradinata – gli striscioni, le coreografie, le sciarpate, i sorrisi di aggregazione nei gruppi di amici…
Ringrazio tutti i gruppi ultras (5R in primis che usa le mie foto nella fanzine, GAV, Collettivo, Brigata Speloncia) per farmi muovere in assoluta libertà dentro lo stadio cosi come nei cortei. E ringrazio tutti coloro che in questi anni hanno acquistato le mie foto sapendo che tutto il ricavato della vendita va al Faggio Vallombrosano, ONG di Livorno (eh si, sono genovese ma vivo a Livorno e mi faccio 400 km tutte le domeniche, ma questa è un’altra storia…) che si occupa di adozione a distanza di bambini e con la quale sono andato in Brasile, India ed Angola.
Gradinata Nord…Un cuore grande così!”
DONATE...DONATE...DONATE
(per donare clicca qui www.uncuoregrandecosi.it) Nord.x.jpg

Addì, martedì 19 luglio 2016 42° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 19/07/2016 @ 06:29

Addì, martedì 19 luglio 2016
42° giorno di raccolta
Euro donati 2034

“Queste donne micidiali! Non si può vivere nè con loro nè senza di loro”  ( Aristofane )

Nel proporvi il consueto editoriale dei ragazzi di Villa Basilea, i Matti per il Genoa, ecco l'aggiornamento donazioni del week end:
Gianluca M. 30 euro; Riccardo F. 25 euro; Michele G.30 euro
Aste: Maglietta Portuali Voltri 50 euro da Emanuele C.
Aggiungiungiamo al totalole anche i 75 euro raccolti nel corso dell'Aperitivo organizzato ieri sera dal Gruppo Vintage...Grazie ragazzi!
Grazie a tutti!

A proposito...prima che il Cayman di turno arrivi a fare lo spiritosone, Rituzza incarna perfettamente la Nonna di Spensley e al contempo le Spice Girls: il mio abbigliamento allo stadio non può prescindere dalla maglia rossoblù e dalla sciarpa UP, il tacco, ahimè, riesco a mala pena a tollerarlo quelle due barra tre volte in un anno; mentre per la bigiotteria...che ve lo dico a fare: monili del Genoa e via. Van su tutto come la Louis Vuitton...vecchio maschiaccio che sono....(bruciato Carlino ;) )

“Il Genoa in rosa
Quando Sr J. Spensley promosse il gioco del calcio a Genova e fondò nel 1983 la prima squadra d’Italia, il nostro Genoa, mai avrebbe potuto immaginare che anche tra le donne avrebbe poi avuto tanto seguito.
Ed è proprio nell’universo femminile allo stadio che abbiamo buttato il nostro sguardo curioso ed ironico, scovando personaggi diversi tra loro:
LA NONNA DI SPENSLEY: entra allo stadio trionfale, tra gli sguardi ammirati di tutti, il suo passo incerto, viene celato dalla cotonatura che saprà resistere indefessa a tutti i 90 minuti. I più giovani all’inizio la guardano con un mezzo sorrisetto ironico e sgomitano, ma dopo aver assistito alla sua levata di pugno nei momenti cruciali, vengono conquistati dalla sua istituzionalità.
LE LALLE DI SPENSLEY: anche la loro età marca gli “anta”, ma non se ne fanno una ragione e, soprattutto, non godono dell’ingresso ad effetto della Regina Madre. Peccano per abbigliamento troppo aderente e bigiotteria vistosa e le loro unghie, smaltate in rosso blu, ti fanno temere, per tanto sono lunghe, a sederti vicino a loro.
LE SPICE GIRLS: durante la settimana sono avvocati, medici, insegnanti, stimate professioniste che varcati i cancelli dello stadio e ritrovatesi insieme, perdono ogni inibizione trasformandosi nelle adolescenti che furono
LE MODELLE: entrano allo stadio indossando tacchi vertiginosi e varcano il tornello come Naomi avrebbe fatto sulle passerelle milanesi. La scia di profumo le segue e ed il loro sguardo è oltre verso il futuro … non è dato sapere che partita stiano guardando o giocando ma di sicuro per indossare certe scarpe con i gradoni di Marassi la posta in ballo deve essere altissima!!!”

DONATE! DONATE! DONATE!
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Addì, lunedì 18 luglio 2016 - 41° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 18/07/2016 @ 06:31

Addì, lunedì 18 luglio 2016
41° giorno di raccolta
Euro donati 1929
“Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita” (Confucio)
Quando una persona spende la sua vita per gli altri, non può che essere una bella persona; e non mi si dica che si tratta di lavoro poiché vi sono molti modi per affrontare il proprio. E quando ci metti il cuore allora diventa una missione.
Elena Poggio è una delle educatrici di Villa Basilea residenza, tra le altre cose, dei Nostri Matti per il Genoa e con i suoi pazienti ha un rapporto incredibile: li occupa in mille attività (non ultima la redazione di un “giornalino” i cui articoli ci vengono inviati e qui pubblicati settimanalmente), li assiste, li conforta e li porta allo stadio.
Se non avete mai avuto modo di vedere la sezione UCGC Matti per il Genoa allo stadio, vi siete persi una delle realtà che ci rende più fieri. Si ha paura della “follia” o del disturbo mentale, ma vi assicuro che questi ragazzi allo stadio, sono più adeguati di molti di noi. Loro tifano gioiosi per la loro squadra, il Genoa, restando fuori dalle dispute, dalle polemiche, dalle aspettative e dalle conseguenti delusioni. Sorridenti e felici sempre solo per il fatto di esserci. E devo dire che in questo contesto li invidio anche un pochino perchè loro godono veramente lo stadio in maniera totalizzante senza alcun condizionamento.
Ringrazio per tutto ciò la mitica Elena, complimentandomi pubblicamente con lei e le sue colleghe per tutto quello che fanno per i nostri “Matti per il Genoa” e, conseguentemente, per UCGC.
E grazie per questo bellissimo contributo scritto.
“"Io non so cosa sarei stato se non esistesse il Genoa, ma grazie a Dio è un problema che non mi devo porre", è da questa affermazione di Carlo Cayman che ho iniziato a riflettere sulla mia vita col Genoa e sono iniziate le solite difficoltà.
Entrare nella stanza della memoria e dei ricordi per me non è mai semplice, la chiave per aprire il pesante portone è sempre lì, luccicante, ad attendermi, ma l'archivio che è chiuso dentro ad attendermi è disorganizzato e polveroso o, come più semplicemente ve lo spiegherebbe mia madre io non mi ricordo mai un cazzo!
Ma bando agli indugi, afferro la chiave e la infilo nella toppa, giro e entro, dritta, simulando un passo sicuro verso gli scaffali più lontani, quelli dei ricordi antichi e lì inizio a ricercare le bobine che contengono tracce di Genoa; non sono molte, come scarsi in generale sono i ricordi in quest'ala, ma per me significativi e allora via, accendo il proiettore e inizio a scorrere le immagini...
Un televisore in bianco e nero, è quello della cucina, con i tasti pesanti da schiacciare, è lì che si guardavano le sintesi delle partite la domenica sera tutti insieme attorno al tavolo, mamma, papà mio fratello e io.
Scorre il nastro
Sono allo stadio, il campo vecchio, con papà, vedo solo una sottile striscia di terreno, gambe che corrono, quando sono sotto la nord, per il resto gradoni e tante schiene davanti a me, ma sono con papà e sono felice.
Ancora avanti
Fa freddo, fa sempre freddo la domenica a casa dei nonni a Cornigliano perché non hanno il riscaldamento, ma almeno si mangiano le paste e papà ascolta alla radio la cronaca della partita.
A questo punto devo fare un lungo salto avanti nell'archivio della memoria; io ero entrata nel mondo della pallavolo ed il calcio era diventato territorio di papà e di mio fratello, i ricordi si spostano, quindi a molti anni dopo. Marassi, Genoa- Milan, parlano di scontri, di un ragazzo morto, mio fratello a casa non è ancora tornato: Ansia Paura. Poi lui torna e resta il dolore per chi in quella casa non ha più smesso di aspettare che un figlio rientrasse.
Le bobine si susseguono, ma nella ricerca per recuperare altro devo spostarmi nell'archivio del file delle emozioni, dove ritrovo piaceri vissuti dai mie cari: le ultime discussioni di papà con gli amici sul suo amato Genoa prima che il cancro ce lo portasse via, l'entusiasmo di mio fratello che mi raccontava di Milito, nei nostri viaggi di riconquista della vita.
E finalmente posso arrivare negli scaffali più recenti della mia memoria, quelli che sono vuoti solo per fare spazio a nuovi ricordi .Il pc mi fa reperire il momento in cui 10 anni fa ho sottoscritto il mio primo abbonamento distinti, perché avevo bisogno di ripartire da ciò che mi faceva sentire a casa.
Un click ed ecco l'incontro con Emanuela e Marida e Valentina, amiche preziose grazie a cui entro in UCGC, un altro click e rivivo le partite con il mio migliore amico allo stadio, ripigio e rivedo la mia prima nuova volta in nord con Chiara, la mia prima Europa League o il mio primo derby in gabbia.
E oggi sono pronta ad archiviare un milione di altri click in rosso blu” (Elena Poggio)
DONATE...DONATE...DONATE... genoa-milan.2013-2014.JPG

Nuove aste nel gruppo Facebook di UCGC - da Un Cuore Grande Così il 17/07/2016 @ 23:39

Siamo una catena di montaggio! tongue non è finita nemmeno un'asta che eccovi subito la successiva! Nel ricordarvi di spuntare le notifiche TUTTI I POST nel nostro gruppo Facebook per rimanere sempre aggiornati, per vedere come, cliccate il seguente link:

https://www.facebook.com/groups/627011247403056/permalink/866982643405914/

stasera abbiamo il piacere di mettere a Vostra disposizione quattro pezzi davvero unici: 2 foto, 1 manifesto e 1 abbonamento...
Le foto sono by Stefano Mutolo (grazie!) e sono di Genoa - Juventus 2-1, la torciata della Nord prima della beffa del 13/05/84, e Vicenza - Genoa 1-1 del 15/09/85, con la gradinata biancorossa impegnata in una bella sciarpata.
Il manifesto è letteralmente un pezzo di storia del Genoa: nella prima metà degli anni '70, con presidente Renzo Fossati, la società era fortemente indebitata ed era perennemente a rischio, la neonata AspaG (ASsociazione Piccoli Azionisti Genoa, tuttora esistente) in concerto con il Coordinamento guidato da Pippo Spagnolo, indisse la campagna di azionariato popolare; è grazie a Guigna Grifo (grazie!) che possiamo disporne!
Last but not least, un pezzo da collezione di un romanticismo estremo: l'abbonamento di Gradinata Nord del 1982/83, annata conclusasi con la salvezza storica conquistata in Genoa - Roma 1-1 qui al Ferraris, quando per andare al Campo non era necessario fare i salti mortali! Il titolare Alessandro Gennai (grazie!) se ne è privato per UCGC!
Potete fare le vostre offerte commentando il post nel nostro gruppo Facebook al seguente link:

https://www.facebook.com/groups/627011247403056/permalink/880452912058887/

con una base d'asta di 10 euro a oggetto, specificando su quale si punta, fino a mercoledì 20 alle 21:59.
Tutta la cifra confluirà nel totalone 2016 di UCGC. Grazie!

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Addì, domenica 17 luglio 2016 40° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 17/07/2016 @ 06:05

Addì, domenica 17 luglio 2016
40° giorno di raccolta
Euro donati 1929 

Guarderò qualsiasi partita di calcio, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, sotto qualsiasi tempo. Nick Hornby

Corrado Camozzi, orgoglioso e arrogante, è altro sostenitore di UCGC. E' persona di grande intelligenza e simpatia, nonché sbandieratore indefesso della Nord.
Corra scende da Torriglia con qualsiasi tempo e in qualsiasi orario per seguire il Genoa.
Cabala vuole che ci si debba salutare calorosamente solo tra il primo e il secondo tempo...se ci si vede al Pontetto non conta, perchè comunque potremmo esserci raccontati la nostra vita nel noto ritrovo dei Genoani, ma tra il primo e secondo tempo deve avvenire il “saluto ufficiale”.
A volte penso che fra tutti siam fuori come dei poggioli...
In ogni caso adoro Camozzi o, come dice il Prof. Scotto, Camocci...e lo ringrazio di cuore per questo suo notevole contributo..

“RICORDO QUAND'ERO BAMBINO 
Un giorno all'improvviso" capita che per un motivo o per l'altro, ti imbatti in qualcosa che entri a far parte di te, della tua vita e che sia talmente radicato da non staccarsi più  se non il giorno della tua fine.
Quel giorno per me, è stata una domenica di quarantacinque anni fa. All'ora di pranzo sentii mio padre rivolgersi a mia madre dicendo "Oggi lo porto al campo." Si, all'epoca per i Genoani viscerali il Luigi Ferraris non era "lo stadio", l'andare "a vedere la partita" o come dicono i giovani di oggi "al tempio". All'epoca era "il campo" e le persone con cui parlavano sapevano benissimo il significato di quel termine. Il battesimo fu un Genoa-Reggiana 1-0 con gol di Corradi sotto la gradinata Nord ed io di quella domenica ricordo solo le panche in legno della tribuna ed un bambino più o meno mio coetaneo che, pochi posti più in là, sventolava una bandierina a scacchi rossoblù con al centro un pallone. Avevo quattro anni ma il seme del tifo era stato gettato.
Con il passare dei mesi e crescendo anche come età e gestibilità venne la volta del battesimo in Nord e da quel giorno, sentire la voce di mio padre che prospettava la partita era musica per le mie orecchie. 
Alle 13.30 in punto, con la sigla del telegiornale che il usciva dalla TV si partiva da casa. Corso Montegrappa - stadio è un tragitto molto breve ma per me ogni domenica si riempiva di scoperte. Si camminava per la strada affiancati da tanta gente e man mano che ci si avvicinava al campo, il numero di persone aumentava. Ogni tanto si vedevano dei ragazzi con la giacca militare e un basco in testa con lunghe aste sulle spalle. Avvolte in quelle aste le bandiere che rapivano il mio sguardo per tutto il tempo che venivano sventolate. 
Già all'incrocio di via Moresco comparivano le prime bancarelle con esposte decine di bandiere, piccole, grandi, quasi tutte uguali ma per me una più bella dell'altra e vederle garrire al vento mi dava l'eccitazione giusta per tifare ancora di più per quei colori.
Si arrivava in via del Piano e sempre per mano al papà si faceva la fila dai botteghini per comprare il biglietto. Non c'era bisogno di tessere strane, documenti, bolle papali o permessi per poter entrare...
Dell'omino all'interno dei botteghini si vedevano solo le mani che strappavano il biglietto dal carnet e ritiravano i soldi; nessuno li ha mai visti in faccia e la leggenda narra che fossero dentro quel luogo angusto per tutta la settimana...
Poco più avanti, sul marciapiede dal lato dei palazzi, c'era il venditore di caramelle e "affini" che con una cantilena ed una continuità pari ad un disco incantato, richiamava persone con il suo "ala (no, non è un errore) menta, doppia menta ciungaiiiiii!!!".
Quel suono era il segnale che si era davvero vicini allo stadio.
Attraversata via Casata Centuriona, dalle inferriate dei cancelli blu della gradinata sud il primo sguardo era rivolto allo spicchio di campo che si poteva scorgere ed alla fetta di distinti già brulicante di persone. Quando si giungeva all'ingresso della tribuna centrale rimanevo sempre attratto dai pullman delle squadre che all'epoca venivano sistemati lì davanti in quanto dove adesso c'è il posteggio riservato, i giocatori facevano il riscaldamento pre gara. Il vedere quei torpedoni che nulla hanno a che vedere con quelli attuali, mi ricordava che quello che per me era solo uno spettacolo televisivo, esisteva anche nella realtà ed io ero prossimo a viverlo in prima persona. 
Ed eccoci alla Nord. Dal varco d'ingresso oltre ad  una fetta di campo si scorgeva il parterre che era il luogo di ritrovo di signori già anziani e che, per un bambino no era molto adatto in quanto il terreno di gioco era almeno un metro e mezzo più sopraelevato quindi, praticamente impossibile da vedere. 
L'elicoidale che portava in cima alla gradinata, oltre che a dare un suggestivo scorcio della via sottostante, permetteva a metà percorso di intuire l'ambiente nel quale ci si andava ad infilare ed a quel punto il cuore iniziava a battere forte. Corridoio coperto e poi dalle uscite ecco spuntare lo splendore di un prato verde (rigorosamente "a schiena d'asino" perché non esistevano problemi di riprese televisive) circondato da decine e decine di striscioni rossoblù. 
I momenti che dividevano all'inizio dell'incontro ricordavano che Buolva era l'orologio dell'era spaziale e che i giovani vestivano come i padri e i nonni da un determinato fornitore. Tra lo scoppiettare delle confezioni argentate di Appia drinkpack (alla cola e all'arancia) preventivamente riempite d'aria e i commenti degli adulti attorno su chi sarebbe sceso in campo, passavano i restanti pochi minuti prima dell'inizio della partita.
Arrivavano i giovani del "Levante" con il bandierone americano spiegato sopra le teste e i fortunati in "curvetta" sentivano declamare la formazione dal Genoano in frack rossoblù, il famoso Beppe che, dopo aver cosparso di sale propiziatorio le due porte di gioco, saliva a fare il suo show domenicale tra applausi e consensi pressoché generali.
All'entrata delle squadre le bandiere al vento hanno sempre rapito la mia attenzione è quel "vociare" che proveniva dal centro della curva, più volte mi ha distratto ed incantato. Non erano tempi belli (strano...) per il nostro Genoa ma la passione e l'euforia di quei ragazzi che cantavano incessantemente mi faceva guardare più verso di loro che verso il gioco. 
Finita la partita era un classico il lancio (soprattutto dai distinti e dalle tribune) di cuscini di carta molto spessa riempiti di paglia. O per festeggiare o per disapprovare, ogni domenica ne volavano a centinaia ed anche quello era un momento che non poteva mancare.
Sono passati otto lustri da quei giorni ma ogni domenica, anche se è cambiato il percorso e le abitudini pre partita, le emozioni rimangono le stesse. 
Guardo ancora verso il centro della gradinata con la stessa ammirazione di un tempo quei ragazzi che tanto fanno e tanto spendono del loro tempo per il Genoa e che mi danno gli stessi brividi che davano ad un bambino che "oggi come allora, tifa Genoa".

DONATE...DONATE...DONATE...
(per donare clicca qui www.uncuoregrandecosi.it) camozzi.jpg

Addì, venerdì 15 luglio 2016 - 39° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 15/07/2016 @ 06:48

Addì, venerdì 15 luglio 2016
39° giorno di raccolta
Euro donati 1824

“L’universo ha senso solo quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni”.
(Paulo Coelho)

Ed eccomi al consueto riepilogo delle donazioni di questa settimana che solitamente riporto nell'Addì domenicale: proviamo a vedere se in questi due giorni che mancano alla settimana piena, facciamo il botto di donazioni (non sarebbe male avallare la mia cabala no? Quindi donate soprattutto nel week end ;) ).
Elenco donatori da domenica 10 luglio a venerdì 15 luglio: Davide D.S. 10 euro; Angela C. 30 euro; Andrea A. 5 euro; Giuseppe Z. 20 euro; Jacopo N. (Roma) 50 euro; Davide G. 25 euro.
Un grazie grande così ragazzi!

Trovo sia anche doveroso nominare gli amici che in queste settimane hanno arricchito la rubrica con i loro contributi scritti, vere e proprie testimonianze di un amore che ha radici profonde e rami estesi e protesi verso il futuro.
Quindi questo Addì è tutto per voi amici, e per quelli che ancora aspettano che pubblichi il loro pezzo (piano piano sto arrivando anche a voi).
Vi ringrazio immensamente...dal cuore; avete fatto bene al gruppo che è accresciuto in contenuti pregevoli e in contatti e, di conseguenza, state facendo bene alla raccolta.

Addì, domenica 19 giugno – Matti per il Genoa (Villa Basilea)
Addì, martedì 21 giugno – Silvia Blondet
Addì, mercoledì 22 giugno – Quasi Sereno (Marco)
Addì, giovedì 23 giugno – Lorenzo Benve
Addì, venerdì 24 giugno – Paolo Pasquale
Addì, sabato 25 giugno – Simonetta Ravaglia
Addì, domenica 26 giugno – Andreina Merlino
Addì, lunedì 27 giugno – Matti per il Genoa (Villa Basilea)
Addì, martedì 28 giugno – Early Journey (Patrizia)
Addì, mercoledì 29 giugno – Matteo Perani
Addì, giovedì 30 giugno – Giulia Ferrari
Addì, venerdì 1 luglio – Carlo Cayman
Addì, sabato 2 luglio – Armando Canevello
Addì, lunedì 4 luglio – Salva Frasca
Addì, martedì 5 luglio – Davide Galletto
Addì, mercoledì 6 luglio – Matti per il Genoa (Villa Basilea)
Addì, giovedì 7 luglio – Luigi Carbonara
Addì, venerdì 8 luglio – Fulvio Fileni
Addì, sabato 9 luglio – Edoardo Bozano
Addì, lunedì 11 luglio – Ivano Mucchi
Addì, martedì 12 luglio – Laura Fogli
Addì, mercoledì 13 luglio – Andrea Tamagno Savignone
Addì, giovedì 14 luglio – Zena Gne (Giuliano Gnecco)

Esorto, qualora ne aveste il piacere, a inviarmi il vostro contributo scritto; invito naturalmente esteso anche a chi ha già prodotto.
E ovviamente....donate...donate...donate!
Grazie!
Rituzza
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Addì, giovedì 14 luglio - 38° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 14/07/2016 @ 06:47

Addì, giovedì 14 luglio 2016
38° giorno di raccolta
Euro donati 1749

“Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis”. (La storia è vera testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, messaggera dell’antichità) (Marco Tullio Cicerone)

Il suo nome su FB lo cambia come io cambio colore ai capelli e anche adesso mentre sto scrivendo non so esattamente quale nick avrà oggi, ma Zena Gne, al secolo Giuliano. è una firma famosa di un giornale locale e fino a qualche tempo fa, manco a dirlo, scriveva di Genoa.
Persona di grande incontro, ti rimane impressa per la simpatia, la sua risata e l'abbronzatura poiché neppure a febbraio ho mai visto qualcuno così candido di pelle come lui riesce ad essere anche ad agosto. (Perdonami Giuliano, ma non ho resistito alla solita gag ;)).
I suoi post su fb sono sempre molto ironici e riesce a dire cose sulla punta del fioretto senza mai scendere in polemiche o diatribe che escano minimamente fuori dalle righe...anche se immagino talvolta abbia fatto fatica a restare in quelle righe.
Questo suo contributo è intriso di quella Genoanità che sa più di Storia che di ricordo...Grazie di cuore Giuliano

“La malattia è ereditaria, si innesta nel profondo del patrimonio genetico.
Me l’ha trasmessa mio nonno materno. Lui e i suoi fratelli, da bambini, ogni domenica partivano da Quarto, andavano a piedi fino a Marassi, e davanti ai cancelli del Campo du Zena cercavano un adulto che accettasse di fingersi loro padre per poter entrare al Ferraris.
Dopo la partita, sempre a piedi, si tornava a casa, e se il Genoa aveva perso, passava la fame e non si mangiava. Mio nonno mi ha raccontato dei suoi miti, da Verdeal a Da Pozzo, da Abbadie a Leopardi, anche se aveva un debole per un centrocampista che si chiamava Mario Pantaleoni.
Mi raccontava di Boyè, un argentino fortissimo però intristito perché la moglie lo tradiva: a pochi mesi dal suo arrivo, dopo una trasferta a Roma, invece di tornare indietro con la squadra fuggì via su un aereo per Buenos Aires.
Già, i viaggi intercontinentali: mi raccontava di come Guillermo Stabile, arrivò al venerdì dopo un lungo e stancante viaggio in nave dal Sud America, ma alla domenica ebbe subito la forza di rifilarne tre al Bologna .
Ricordava con orgoglio di aver visto il Grifo sconfiggere la scudettata e fino allora imbattuta Fiorentina salvando - per ancora svariati decenni - il record di unica squadra campione d'Italia senza macchie e senza sconfitte. .
Era una montagna di aneddoti che mi affascinava. Come quando, diventato adulto, si era trasferito a Nervi. Ed era diventato amico di alcuni giocatori che accompagnava a pescare con la sua barca, la più bella del porticciolo.
Quando iniziai a interessarmi di calcio, il suo amore per il Genoa mi aveva già infettato.
La domenica mattina mi veniva a prendere nella mia casa di Quinto, mi portava a casa sua a Nervi dove la nonna mi preparava il pranzo sempre con pesto freschissimo e gamberetti fritti. Poi mi mettevano la merenda e una aranciata nello zainetto, e prendevamo il bus per andare allo stadio.
Dopo un paio d’anni, decise che era il momento di fare l’abbonamento: tanto eravamo lì a ogni partita. Iniziai a conoscere i miei idoli: Onofri e Martina, Testoni e Briaschi, Peter e Vandereycken (alè Renè, alè Renè, alè Renè, alè Renè: qualcuno lo ricorda?).
Poi la rabbia, le contestazioni. A Fossati prima, poi a Spinelli e a una lista di persone che temo sia destinata a proseguire nel futuro.
Quando mio nonno si ammalò di Parkinson, non era più in grado di accompagnarmi allo stadio. Ma ne frattempo ero cresciuto. Ero io che andavo da lui a prenderlo, e lo accompagnavo ogni domenica finché ha potuto. Ancora alla fine, quando stava male e non era più presente, delirando chiedeva “cosa ha fatto il Genoa?”, anche se magari era martedì e non c’era ancora il calcio spezzatino.
Ecco, per me il Genoa è qualcosa di caro, di importante, che mi scorre nelle vene, e fa parte della famiglia. “ (Giuliano Gnecco)

DONATE...DONATE...DONATE...
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Nuove aste nel gruppo Facebook di UCGC - da Un Cuore Grande Così il 13/07/2016 @ 23:26

A volte ritornano! cool Nel ricordarvi di spuntare le notifiche TUTTI I POST nel gruppo Facebook per rimanere sempre aggiornati, per vedere come cliccate il seguente link:

https://www.facebook.com/groups/627011247403056/permalink/866982643405914/

stasera abbiamo il piacere di mettere a Vostra disposizione due magliette che, grazie a Roberto Scotto e il suo gruppo, hanno fatto la storia di UCGC.
Una è la maglietta OldBlock 2014 Ciro Vive taglia L vinta in occasione dell'asta dal grande amico di UCGC Saro Costa che da Cosenza la rimette in gioco.
L'altra è la maglietta OldBlock 2015 del decennale del gruppo taglia M anch'essa rimessa in gioco per UCGC.

Potete fare le vostre offerte commentando il post nel nostro gruppo Facebook al seguente link:

https://www.facebook.com/groups/627011247403056/permalink/878150102289168/

con una base d'asta di quanto volete tongue , specificando su quale maglietta si punta, fino a domenica 17 alle 21:59.
Tutta la cifra confluirà nel totalone 2016 di UCGC. Grazie!

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Addì, 13 luglio 2016 - 37° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 13/07/2016 @ 06:53

Addì, mercoledì 13 luglio 2016
37° giorno di raccolta
Euro donati 1729

“Il ricordo é un modo d’incontrarsi.” (Khalil Gibran)

Andrea Tamagno Savignone lo incontravo da anni al Pontetto prima e nella Nord durante la partita; ci si salutava cordialmente ma ci si conosceva poco o nulla. Solo durante questo campionato ho avuto modo di approfondire la conoscenza e devo dire che è di quelle persone che ti trasmettono tranquillità e pacatezza per i suoi modi sempre gentili...da gentiluomo.
Andrea aveva un amico che ora non c'è più e da anni organizza, insieme ad altri, un memorial (che si è svolto sabato 9 luglio a Voltaggio) per ricordare Andrea Fontana...il Funta.
Nel suo scritto esprime, tra le altre cose, quell'affetto per l'amico che non viene meno e il desiderio di ritrovarlo e “riportarlo” nella sua gradinata...a casa, attraverso se stesso.
Grazie di cuore Andrea....

“Per noi il Genoa va oltre la semplice squadra di calcio: il Genoa è parte della nostra vita quotidiana del nostro pensiero e dei nostri valori.....il genoano ha il potere di guardare il suo vicino e capirne le emozioni del momento,perché le sta provando anche lui oppure le ha provate in passato.
Ci sono centinaia di modi per ricordare momenti che abbiamo condiviso insieme,sui quei gradoni di cemento o su quei sedili scomodi di treni e pullman...io molte volte uso le immagini che ho memorizzato.
Tra tutti questi flash ne vorrei condividere tre,sì proprio tre come il numero perfetto,il numero dell'ultimo derby.....tre momenti che al solo ricordo mi trasmettono ancora emozione,due che mi vengono sul momento e il terzo invece è una costante.
La prima immagine è per quelle ringhiere gialle nella Nord,che mi hanno dato appoggio una marea di volte ai gol di Marulla e Scanziani,se non ci fossero state loro sicuramente avrei molte più cicatrici addosso e tanti gol li ricorderei più per il dolore del momento che per la gioia.
La seconda è la faccia di un signore anziano,avrà avuto più di 80 anni,era il giorno di Genoa – Salernitana; al gol di Lopez si rivolse a mepiangendo come un bambino chiedendo se potevo abbracciarlo perché per lui quella era la Stella.
La terza è ancora oggi l'immagine che porto con me ogni domenica,ogni trasferta,ogni giorno.....la faccia sorridente di Andrea, per noi tutti il Funta.
In ognuno di noi c'è la genoanità...non esiste il più genoano o il meno genoano,ma la genoanità,che è un modo di vivere il Genoa del tutto personale.
Ecco il Funta in tutti questi anni è stata la persona con la genoanità più simile alla mia.....ed è per questo che ad ogni incontro faccio il mio giro per la Gradinata perché, pensandolo, sono convinto che veda la sua gente con i miei occhi.
Il Genoa è anche questo,come lo dice lo striscione che dedichiamo ad Andre ogni anno a Voltaggio.....A VOLTE BASTA UN ATTIMO PER DIMENTICARE UNA VITA, MA A VOLTE NON BASTA UNA VITA PER DIMENTICARE UN ATTIMO”... (Andrea Tamagno)

(per donare clicca qui www.uncuoregrandecosi.it) tamagno.jpg

Addì, domenica 10 luglio 2016 - 34° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 10/07/2016 @ 12:18

“Quando si arriva al futuro, il nostro compito non è di prevederlo, ma piuttosto di consentire che accada.” (Antoine-De-Saint-Exupery)

E come ogni domenica ecco l'elenco dei donatori della settimana: Paolo P. 50 euro; Elena P. 50 euro; Agnese Z. 100 euro; Gianluca F. 20 euro; Maria M. 10 euro; Rita M. 20 euro; Alessio G. 20 euro. A tutti un grazie di cuore.

Domenica scorsa vi ho parlato dei sentimenti che hanno da sempre animato organizzatori e volontari della raccolta UCGC. Oggi ci addentreremo in quello che avviene anche durante la raccolta ma soprattutto dopo. Generalmente a fine campionato ci arrivano le lettere delle varie strutture beneficiarie che ci confermano il desiderio di riottenere gli abbonamenti UCGC per l'anno successivo. Ogni anno però si aggiunge qualche struttura nuova poiché è iniziativa oramai consolidata come consolidato è il beneficio che traggono gli assistiti dopo una giornata allo stadio. Come potrete notare dalla foto che allego a questo scritto, non si limitano a richiedere gli abbonamenti, bensì ci raccontano anche di cosa si occupa la struttura e il numero o, come in questo caso, addirittura i nomi dei beneficiari (che naturalmente abbiamo oscurato per la privacy). Nello specifico parliamo de “La Casa dell'Angelo”, struttura che ospita ragazzi con gravi problemi familiari la maggior parte dei quali non torna a casa neppure durante il fine settimana. Credo sia terribile per un adolescente non aver punti di riferimento e passare anche la domenica chiuso in una struttura e diventa evidente quanto sia necessario che questi ragazzi possano avere l'opportunità di andare almeno allo stadio da sempre luogo di condivisione e aggregazione.
Dicevamo...riceviamo le lettere e Lorenzo tiene i contatti con le strutture cominciando a pensare alla suddivisione degli abbonamenti sulla base di quanto richiesto e di quanto abbiamo ottenuto in donazioni. Nel frattempo io mi occupo degli “Addì” e di aggiornarvi in tempo reale sulle donazioni, mentre Riccardo gestisce il Conto Corrente, aggiorna il totale e il sito e si occupa delle aste. Finita la campagna abbonamenti inizia la parte più esaltante e gravosa al contempo: l'assegnazione delle tessere. Penso sia evidente che più strutture riusciamo ad accontentare, più saremo soddisfatti del nostro operato. Perchè un conto è dare anche poche tessere per struttura confidando nella rotazione delle stesse tra gli ospiti durante il campionato; altra cosa è non riuscire ad assegnare alcun abbonamento a qualche richiedente. E vi assicuro che è terribile scontentare chi attende! (e in questo caso più che di parte gravosa dovrei parlare di parte dolorosa). Generalmente a inizio raccolta cerchiamo di indovinare la somma finale: Riccardo è il pessimista della situazione e io gli vado dietro a ruota, mentre Lorenzo è sempre quello più positivo tra i tre; talvolta penso anche che spari più alto di noi due come stimolo e motivazione per quanto andremo a intraprendere. Fatto sta che di solito ha ragione lui! Una volta ragionato sui numeri, si invia la lista con i nomi al Genoa Store e inizia la sottoscrizione delle tessere vera e propria. Vi assicuro che a dirlo sembra un gioco ma è un incastro di strutture, nomi, numeri e cifre che richiede attenzione e un foglio excel con diversi colori che solo il meticoloso (pignolo) Riccardo riesce a costruire e una comunicazione capillare con lo Store per conferme costanti...quando non siamo là anche noi per supportare i beneficiari nello svolgimento della pratica, TDT inclusa. E poi? Bhé..noi torniamo a fare i tifosi confusi tra altri 20 mila tifosi ma con gli occhi rivolti verso i settori assegnati a cercare tutti quei ragazzi che sono lì da qualche parte grazie a tutti voi. E vi assicuro che quando riusciamo a scorgerli è una gioia davvero.
Spero di non aver tediato con questo resoconto domenicale ma è necessario anche questo affinché siate a conoscenza che c'è il rischio, vista la somma raggranellata fino ad oggi, che qualcuno resti fuori dai giochi. E sarebbe un dispiacere per loro ma soprattutto per noi poiché amiamo mantenere ciò che promettiamo. Voglio però pensare che, come sempre, abbia ragione Lorenzo ed è l'unico caso nel quale sarei contentissima!
Quindi DONATE...DONATE...DONATE...perché nulla è più bello che vedere gli occhi grati, sorridenti e Genoani di questi ragazzi a cui la vita ha riservato veramente poco o ha tolto ciò che avevano!
Rituzza

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