|
Presentazione
Contributi Strutture
Old editions |
|
NEWS | |
Addì, giovedì 28 luglio 2016 51° giorno di raccolta Euro donati 3114 “Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano).” (Antoine de Saint-Exupéry) Avete mai visto il cartone animato Memole? Sì la piccola Memole...coraggiosa e abbastanza imprudente da avventurarsi in cerca di nuovi amici in un mondo che le è oscuro? Ecco la writer odierna ricorda Memole, ma in realtà si chiama Tiziana Giannotta e non lasciatevi incantare dal suo bellissimo visino da bambola con gli occhi azzurri come il mare perchè in realtà è una di quelle toste che vi mettono in un angolino in un nano secondo. Arguta e ironica, è fierissima writer su fb e sul gruppo dove porta avanti le sue idee con caparbietà e senza timore di nessuno. Trovo che il suo contributo sia il più originale e il più tenero fino ad oggi pervenutomi, come dolcissime sono le immagini che mi ha inviato...la Tizzy ragazzina che traccia sul diario personale la sua passione per il Genoa e la Tiziana adulta che, generosamente, ci regala quelle pagine deliziose e freschissime. Grazie Tizzy...di vero cuore “Tutti i giorni leggo l'Addì e mi viene l'ansia al pensiero di scrivere qualcosa di mio.... Tutti dicono esattamente quello che provo io per il Genoa e tutti mi sembra che lo dicano meglio! Per cui stasera, mentre sono qua dai miei genitori nella mia vecchia cameretta, ho ripescato il mio mitico "Quaderno del Genoa" (scritto con la mia amica del cuore dell'epoca e al quale tengo più che ad un gioiello) e pure i miei diari segreti. Quale contributo migliore che qualche estratto intimo direttamente dalla penna di una bimbetta-quasi adolescente, anni 1989-91? Idee chiare, pensieri semplici e diretti, da un cuore all'epoca giovanissimo, ma sicuramente già rossoblu. "Oggi con la Lisa abbiamo deciso che facciamo il quaderno del Genoa nel suo quadernone di Titti e Silvestro viola. Copiamo dal giornale ufficiale e scriviamo il punteggio della partita e i risultati anche della Uefa. Informatore Richi che lui gioca a calcio e sa tante notizie da suo papà e suo zio. Abbiamo tante foto e tanti poster da metterci poi facciamo anche una pagina per i giocatori e tante foto di Tomas (figo!). Io volevo scrivere le partite ma la Lisa non vuole e dice che non ci sta poi nel quaderno che poi viene brutto" "La mamma non mi manda a Oviedo, Davide e lo zio Manuel ci vanno con l’aereo, la nonna mi porterà a vedere le macchine che partono dal Palasport" "Oggi abbiamo vinto, la mamma domani non mi manda a scuola con la sciarpa del Genoa perché ha paura, ma a parte Andrea siamo tutti genoani. La Veronica non la considero che fa finta e ride quando perdiamo e basta. Forse la mamma ha paura che la maestra mi sgrida." "VIALLI MANCINI TORNATE NEI TOMBINI!" "Claudio di 1^ G non mi piace più, ho scoperto che è doriano" “ (Tiziana Giannotta)
Addì, mercoledì 27 luglio 2016 50° giorno di raccolta
- da Un Cuore Grande Così
il 27/07/2016 @ 06:18 Addì, mercoledì 27 luglio 2016 50° giorno di raccolta Euro donati3014 “Un giorno senza un sorriso è un giorno perso”.(Charlie Chaplin) Maurizio Larosa è un tenerone senza uguali: sempre sorridente e disponibile verso chiunque, è uno di quegli amici che devo assolutamente incontrare e salutare quando sono allo stadio. E non è tanto per una forma di cabala...è proprio per il piacere di abbracciare Mauri e il suo ottimismo costante. Lo perdono anche per la chiosa del suo contributo scritto, perchè con Mauri non si può essere arrabbiati...non è detto che però, la prima partita nella quale ci vedremo, non ricordi il finale del suo post e non decida di fracassargli il naso con una testata. Grazie di cuore Mauri... e comincia a cercarti un buon otorino per la ricostruzione del setto nasale ;) "Addì...26 Gennaio 1975...tutto cominciò quel giorno in cui mio Zio decise di portarmi con se allo stadio...non avevo ancora compiuto nove anni e, soprattutto, non avevo ancora le idee chiare su quale sarebbe stata la mia squadra del cuore. L'ingresso al Ferraris ebbe l'effetto di una folgorazione, essendo abituato a vedere il calcio solo in televisione, mi sembrava così strano potermi guardare intorno senza dover guardare quello che proponeva la telecamera, ragione per la quale fu più il tempo che passai a guardare quello che succedeva intorno a me anzichè seguire la partita...dimenticavo era un Genoa-Catanzaro 0-1, come inizio non male direi... Crescendo cominciai, come si usava dire allora tra chi, come me, non ne faceva parte, ad andare a vedere le partite "nella Fossa", e poche "cose" sono riuscite a tenermi lontano dal Genoa, sia in casa che in trasferta. Oggi, a più di 40 anni di distanza, posso dire di aver conosciuto più "amici veri" in gradinata che in tutti gli atri posti dove ho passato assiduamente gran parte della mia vita. ..scuola, università, militare o posti di lavoro e il non vederli ogni Domenica prima, durante e dopo la partita darebbe meno senso alla partita stessa. Mi piacerebbe vedere più spesso Riccardo e Lorenzo, che ammiro per lo sforzo immane che fanno per tirare le fila di UCGC, ma mi accontento di Rituzza, che già immagino cambiare espressione mentre sta leggendo la parola "accontento", e del suo immancabile bacio che mi vado a prendere ogni volta prima di salire "quei soliti gradini". DONATE DONATE DONATE” (Maurizio Larosa)
Eravate in pensiero? In spasmodica attesa? Eccovi accontentati con altre due aste nuove di zecca! Nel ricordarvi di spuntare le notifiche TUTTI I POST nel nostro gruppo Facebook per rimanere sempre aggiornati, per vedere come, cliccate il seguente link: https://www.facebook.com/groups/627011247403056/permalink/866982643405914/oggi abbiamo il piacere di mettere a Vostra disposizione due splendide magliette. La prima è un reperto mica da ridere: grazie (!!) a Silvio Mantovani eccovi una casacca d'allenamento 92/93 con il mitico sponsor genovese Saiwa e di colore verde!! La seconda è invece temporalmente molto più vicina a noi e per la precisione 2009/10 l'anno europeo, è la maglia di Sasà Bocchetti dono di Matteo Parentini (grazie!). Potete fare le vostre offerte commentando il post nel nostro gruppo Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/groups/627011247403056/permalink/885129261591252/con una base d'asta di 31 euro a maglia, specificando su quale si punta, fino a giovedì 26 alle 21:59. Tutta la cifra confluirà nel totalone 2016 di UCGC. Grazie!
Addì, martedì 26 luglio 2016 49° giorno di raccolta Euro donati 3014 “Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro”. (Bob Dylan) Il contributo di oggi è particolare e prezioso poiché scritto da un giovane, Cristiano Micera, il quale sa regalare pagine come quella che andrete a leggere e al contempo giocare all'enfant terrible su un suo spazio (non lo cito perchè non ho chiesto se potevo... se vorrà sarà lui a dirvelo). Per molti è un dissacratore; altri, me compresa, lo trovano geniale. In ogni caso, nell'universo di gruppi rossoblù, la sua satirica pagina è l'unica che costantemente rilancia la nostra iniziativa e il nostro sito e per questo lo ringraziamo. Queste righe che seguono denotano la freschezza e la pulizia dei suoi anni concludendo con una poesia dedicata a UCGC che è in reatà un acronimo. Non so a voi ma a me, dopo aver letto, ha lasciato il sorriso tutto il giorno... Grazie di cuore Cristiano... “Apro gli occhi al sorgere dell’alba e scopro che anche oggi avrò la fortuna di essere Genoano. Il privilegio che tutti noi diamo per scontato è in realtà un dono che il fato ci ha concesso per essere preparati a vivere la vita da Genoani. Che è molto, molto più sfiancante di una vita da mediani, ma infinitamente più soddisfacente. Cosa vuol dire essere Genoani? Qual è il messaggio? Me lo chiedo spesso, e sono sicuro che almeno una volta nella vita sia capitato a tutti di porsi un interrogativo così bizzarro ma allo stesso tempo così intrigante. La prima cosa che salta alla mente riguarda ovviamente la bellissima difficoltà di tifare una squadra del genere, intrisa di sfiga e lacrime che bagnano la cute più del sudore al novantesimo, momento conclusivo di una partita che ti vedrà comunque applaudito e soddisfatto, se avrai dimostrato di aver messo in campo tutto il meglio del tuo cuore. Subito dopo, però, ci si rende conto che la vita non si discosta molto dalla stessa definizione. Fatichiamo per dare tutto, anche se spesso non troviamo risposte adeguate ai nostri sforzi, ma tutti cerchiamo di andare a dormire con la coscienza soddisfatta, proprio come nell’ultimo minuto di una partita in cui senti salire dagli spalti l’inno della tua squadra, cantato da chi ti vuole bene e ti gratifica riconoscente con quelle magiche parole, che ti culla nella gioia di una vittoria meritata o di una sconfitta ingiusta da rimediare. Essere Genoani è avere la consapevolezza che sognare ad occhi aperti aiuta più dell’avere incubi nel buio della realtà. Vivere da Genoani significa sapere che dopo anni di sconfitte, fatiche, ingiustizie e speranze ferite noterai all’orizzonte l’obiettivo dorato che ti ripagherà di tutto il sangue marcio che il tuo fegato ha dovuto sopportare: può essere che non toccherai mai quella Stella, ma vivere nell’ambizione di cavalcarla riempie di energia la quotidianità di un matto che preferisce sentirsi chiamare sognatore. Perché non importa se vinci un campionato o se esaudisci i tuoi desideri, l’importante è avere la forza di aspettare e sperare che quella luce abbagliante un giorno ti abbraccerà e finalmente sorriderai alla vita anche nei momenti più difficili. Essere Genoani significa capire che non esistono amori facili, perché bisogna amare l’essenza e non la presenza, perché scopri con dispiacere che quello che pensi possa essere il vero amore dice di averti nel cuore, ma poi ti tradisce col primo ricco (milanese?) che passa… Meglio la maglia come moglie che un principe come princìpio sbagliato. La Genoanità è la capacità di restare in piedi contro le sferzate di vento che il destino getta addosso a chi cammina a testa alta, spazzando via spesso la pazienza ma non la resistenza. La Genoanità è magia, è orgoglio, è speranza, è vita. Se apri gli occhi e scopri che anche oggi sei Genoano, non prendertela troppo con le giornate storte… Sei nato così e morirai con lo stesso DNA eternamente vincente anche se ti dovessi sentire un perdente, perché non contano le vittorie ma solo quanto batte forte il nostro cuore rossoblù. E poi, belin, sorridi… Mica sei uno di quelli che hanno più colori che Scudetti! Siamo Genoani, sempre a testa alta e cuore a mille… E DONATE DONATE DONATE! Un cuore grande così Nato con un destino importante Colora le giornate con i suoi “addì”. Unisce questo popolo che si trova distante Ormai perso in questioni superficiali, Rinforza l’intenso abbraccio tra fratelli Esaltando la solidarietà e i valori leali. Grifoni volano sui tre anelli Risplendenti nella poesia della partita Alzano le sciarpe tra applausi e vessilli, Non c’è emozione che valga di più nella vita: Domenica in Gradinata e settimana ad aspettare Emerge che il Genoa è l’ossigeno della speranza Credere in un sogno e avere qualcosa per cui lottare. Orizzonti nebulosi trafitti dalla costanza Sentimenti immersi nella comune utopia Inseguendo una Stella che di rossoblù dipinge la sua scia.” (Cristiano Micera)
Addì, lunedì 25 luglio 2016 48° giorno di raccolta Euro donati 2874 “Gente così stanca, mutilata d’amore e di disamore”. (Charles Bukowski) Franco Leoni, Frank Lions per UCGC di cui è amico e sostenitore dalla primissima ora, è una delle conoscenze del gruppo a cui sono più legata. Brontolone all'inverosimile è in realtà persona di ironia e simpatia uniche: ha fondato i Grifoni in Viaggio visto che per piacere o per lavoro è un giramondo ed è legato particolarmente alla Scozia e al Celtic. Organizza ogni anno eventi per aiutare UCGC e, nonostante l'apatico distacco con il quale descrive questo suo momento di “disamore” verso il calcio, io so che in realtà ama visceralmente il Genoa e la sua passione più di molti che lo ribadiscono quotidianamente. E un pochino nelle sue parole iniziali mi riconosco, e forse anche molti di voi, comprendendone amarezze e scoramento.., Grazie Frank...per questo contributo e per essere sempre al nostro fianco. “Rita mi ha chiesto di scrivere qualcosa sul Genoa proprio nel periodo in cui meno ne ho voglia: penso che la mia passione non sia mai stata a livelli così bassi: niente Neustift, nessuna voglia di pensare alle amichevoli, non so chi abbiamo comprato/venduto, senso di fastidio per la maggioranza dei Genoani, disgusto per il calcio in generale… Ormai da un po’ di tempo il Genoa è per me qualcosa ridotto al solo giorno della partita a cui vado soprattutto per incontrare un po’ di amici che spesso vedo solo in occasioni in cui c’è di mezzo il Grifone. So che dovrei ritirarmi ma non riesco perché lo stadio è il mio habitat naturale, ho iniziato ad andarci da piccolo anche se il calcio non mi interessava granchè ma era un modo per stare con mio papà. In realtà al football mi ci sono appassionato nel 1982 con i mondiali di Spagna guardando Brasile – Scozia. Quella fu la partita del corto circuito che diede il via alle mie passioni calcistiche. L’anno dopo iniziai a seguire il Genoa e da allora non l’ho più abbandonato. L’ho sempre vissuto dalla Nord, in maniera calda, accesa ma non sono mai stato un ultrà, non sono mai stato attirato dall’idea di far parte della Fossa dei Grifoni e non sono mai entrato in Via Armenia in vita mia. Probabilmente a causa della mia indole individualista o semplicemente per il fatto che mi rendevo conto che non ero adatto. Un po’ mi dispiace, perché sembra che tutti ne abbiano fatto parte e conoscerò almeno 20/30 personaggi che si vantano di averla fondata… Di ricordi ne ho tanti, ma siccome non sono uno che si guarda troppo indietro e che pensa che di ricordi ci si debba vivere quando non si ha più modo di pensare al futuro, preferisco godermi il presente e ringraziare Facebook che è lo strumento che mi ha permesso di conoscere tanti altri genoani e qualche amico in più, che magari non è l’amico della vita, quello che ti starà sempre a fianco, ma che magari lo diventerà. Chissà… Forza Genoa, Mon the Hoops e… porco demonio, donate, donate, donate che così vi sentirete meglio!”
Addì, domenica 24 luglio 2016 - 47° giorno di raccolta
- da Un Cuore Grande Così
il 24/07/2016 @ 06:37 Addì, domenica 24 luglio 2016 47° giorno di raccolta Euro donati 2814 “Rimane sempre un po' di profumo sulla mano che dona le rose” (Proverbio cinese) Come di consueto ecco il riepilogo delle donazioni di questa settimana: Fabio G. 10 euro: Daniel R. 50 euro; Renzo P. 50 euro; Sefano D.S. 10 euro; Davide F. (Livorno) 10 euro; Maurizio P. Milano 30 euro; Gianfranco F. 100 euro; Fosco S./Giuseppina C. 30 euro; Ruggero F. 350 euro; Fracesca V. (Trieste) 50 euro; Paolo L. 50 euro. Asta: Manifesto AspaG anni '70 (Riccardo G.) 40 euro. Grazie di cuore perchè avete reso questa settimana la più proficua da inizio raccolta!! Contributi scritti: Addì, domenica 17 luglio 2016 - Corrado Camozzi Addì, lunedì 18 luglio 2016 – Elena Poggio Addì, martedì 19 luglio 2016 – Matti per il Genoa (Villa Basilea) Addì, mercoledì 20 luglio 2016 – Davide Fiz Addì, giovedì 21 luglio 2016 – Jacopo Noceti Addì, venerdì 22 luglio 2016 – Andrea Attanasio Addì, sabato 23 luglio 2016 – Maurizio (Villa Basilea) Grazie anche a voi! Ricordo che le modalità di donazione avvengono solo attraverso il nostro sito www.uncuoregrandecosi.it e che qualsiasi altra eventuale iniziativa funzionale alla raccolta sarà promossa e pubblicata su pagina, gruppo e sito dagli organizzatori stessi. Non abbiamo più la Magic Box ma rimane fermo l'aspetto “romantico” della donazione che può essere anche di pochissimi euro ai quali attribuiamo lo stesso valore di donazioni più consistenti. Ieri ho riordinato l'archivio dei pezzi già pubblicati: sono 36 e rileggendoli trovo siano testimonianze notevoli. Come in diversi hanno suggerito, forse alla fine varrebbe davvero la pena di raccogliere tutto e trovare un editore che pubblichi questa estate di Addì il cui eventuale ricavato andrebbe tutto a UCGC: chissà...magari... sperare non costa nulla! Ho ancora pochi contributi da pubblicare, perciò esorto chi ancora non lo avesse fatto e ne avesse piacere, (ma anche a chi ha già scritto e ha voglia continuare) a inviarmi il proprio pezzo. Grazie a tutti, continuate a donare anche di domenica e forza UCGC! Rituzza
Addì, sabato 23 luglio 2016 46° giorno di raccolta Euro donati 2814 “Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non così i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita” (Alda Merini) Per la prima volta non trovo le parole per introdurre questo contributo scritto, inviatomi dalla redazione di Villa Basilea: lascio che siano la premessa di Elena e il racconto stesso a presentarvi lo scrittore di oggi. E' uno spaccato durissimo e dolcissimo al contempo e siamo fieri e orgogliosi di aver contribuito minimamente alla seconda vita di Maurizio. Avanti così.. per Maurizio e non solo per lui. Donate...donate...donate! “Ciao Rita, nella nostra redazione abbiamo letto i tuoi addì e i nostri contributi, ci siamo chiesti come poter continuare a contribuire e pensiamo che un modo per farlo sia raccontarci a chi, con le loro donazioni, ci sostiene, per fargli comprendere, se mai ce ne fosse il bisogno, il senso profondo del loro sostegno, l'agire delle loro donazioni, l'importanza che un piccolo DONO ha per le loro vite. Lo faremo attraverso i loro racconti e le mie parole. Vi presento Maurizio, che i più attenti hanno già conosciuto, perché si era già raccontato nelle pagine di UCGC, e torna o oggi a fare da apripista agli altri che verranno: " La porta si è aperta e li ho sentiti entrare , si lamentavano della puzza ed uno di loro a stento è riuscito a non vomitare. Mi chiamavano mi chiedevano di uscire, ma io ero lì, pietrificato, nella vasca da bagno, circondato da montagne di spazzatura. Questa è stata la mia rinascita nel 1996. Sono nato la prima volta a Bologna nel 1956, mio padre era un poliziotto, valoroso ed integerrimo sul lavoro, autoritario e violento a casa, mia madre era una minuta casalinga che ha vissuto per proteggere me e se stessa da lui, fino a quando, finalmente, la vita è stata un poco più clemente con noi due ed il padre despota è morto, liberandoci. Ho così potuto vivere una vita normale, lavorando come cassiere in una sala scommesse per poi rientrare a casa nel caldo abbraccio di mia madre, fino a quando anche lei mi ha lasciato e io, io non ho saputo cavarmela da solo; senza di lei a proteggermi tutto è andato a rotoli, sempre peggio, fino al giorno in cui hanno buttato giù la porta di casa. Quei tre della ASL li hanno chiamati i vicini di casa, perché dicono che dal mio appartamento usciva un odore fetido e colavano dei liquami putridi. Io non pensavo che avrebbe creato dei problemi a qualcuno se portavo a casa dei sacchi di spazzatura, avevo riempito interamente delle stanze e oramai vivevo sdraiato nella vasca da bagno. Quando mi hanno portato via da casa non capivo, quegli estranei spostavano i miei sacchi della spazzatura e mi dicevano che sarebbe andato tutto bene. Poi un lungo ricovero presso la psichiatria dell’ospedale Galliera ed il trasferimento in una struttura. Nella struttura ho iniziato a muovere i primi passi della mia seconda vita, ho imparato le regole della convivenza, ad assumermi delle responsabilità in prima persona, ho festeggiato il mio compleanno, mi sono innamorato ed ho sofferto per amore. Oggi, dopo quasi vent’anni di vita di comunità posso dire di aver imparato anche cosa vuol dire tifare ed essere tifoso. Nella mia prima vita ero juventino, perché mio padre voleva così, ed allora, anche nella seconda vita ho continuato ad informarmi sui risultati della juve, loro vincono, portano buone notizie, è facile tifarli. Quando in comunità ci hanno dato la possibilità di andare allo stadio a vedere il Genoa, grazie ai ragazzi del “Cuore”, tutto è cambiato. A Marassi ho vissuto nuove emozioni, che non pensavo, a questo punto della vita, di poter conoscere; mi sono agitato e scaldato con gli altri intorno a me, ho gioito per la squadra, mi è venuta la pelle d’oca sentendo i cori della nord, sono rimasto con il fiato sospeso aspettando il fischio finale dell’arbitro, ho controllato i risultati delle altre partite ed aspettato la domenica successiva per riassaporare ogni istante al campo. Ho sventolato bandiere, pitturato maglie, raccolto fondi per questa squadra che ora è la mia squadra perché la ho vissuta e scelta. Ho tifato Genoa ed ho avuto la riprova che ho ancora tante vite da iniziare." (Maurizio – Villa Basilea – Sezione UCGC Matti per il Genoa) DONATE...DONATE...DONATE
Addì, venerdì 22 luglio 2016 45° giorno di raccolta Euro donati 2764 "Un bambino sulle spalle di suo padre: nessuna piramide o colonna dell’antichità è più alta" (Fabrizio Caramagna) Andrea Attanasio guarda la partita appartato spostandosi di continuo: conosce tutti e tutti conoscono lui ma è di quei tipi che soffrono la partita in solitudine, al punto che pensavo fosse un pochino introverso. Poi un giorno lo vidi arrivare nella Nord con Edoardo, il suo bambino, bardato di rossoblù dalla testa ai piedi. E il sorriso di quest'uomo era più di quanto potessi aspettarmi da un padre contento di aver portato il suo bimbo allo stadio: era il sorriso orgoglioso di chi presenta la Nord e il Genoa al proprio figlio...IL tramandare che tanto amiamo. Da allora tra noi si è instaurata quella forma di fratellanza che solo chi è Genoano conosce: Andrea dice sempre a Edoardo “Saluta Rita..è una maestra sai?”. Il pulin forse si sconcerta anche un pochino a vedere una anzianotta financo maestra che sbandiera come non ci fosse un domani, ma mi sorride con il calore e l'entusiasmo che solo i bimbi riservano...ed è, vi assicuro, un bimbo davvero delizioso. In ogni caso Andrea ed Edoardo incarnano perfettamente il famoso “di padre in figlio” ed è un piacere ritrovarli ad ogni partita. Grazie anche a te Andrea.... “Quando mi chiedono come vuol dire per te essere “genoano” non mi stancherò mai di raccontare un aneddoto della mia infanzia che più di ogni altro rende l’idea del grado sana follia genoana in cui sono cresciuto. Corre il campionato 81 82 e in una torrida domenica di inizio estate il destino sovrappone la mia prima comunione con un drammatico Genoa Bologna spareggio salvezza. Dopo la funzione, le foto, i saluti, siamo oramai ad inizio pomeriggio in un ristorante sulle alture di Genova che ci riposiamo ancora tra i primi e i secondi. Viene da me mio nonno e con fare sornione mi dice "stellin" vuoi mica andare allo stadio”?. E io che già andavo con lui ogni domenica da quando avevo cinque anni, e che già allora pativo tremendamente queste ricorrenze formali con tanto di infiniti pranzi, gli rispondo "si ovvio ma non credo che la mamma (sua figlia) sia tanto d'accordo" e lui "non ti preoccupare ci parlo io con la mamma". La verità era che pure lui fremeva per andare a vedere quella fondamentale partita. Passano cinque minuti, torna con fare furtivo e mi dice "andiamo tutto a posto, ho parlato con mamma, presto che è tardi" mi carica su un taxi senza darmi il tempo di salutare nessuno e ce ne andiamo allo stadio. Morale della favola mi ha preso di nascosto e lasciando un biglietto al cameriere per mia madre che recitava più o meno cosi: "porto il bambino allo stadio, ci teneva tanto, ci vediamo stasera a casa da me”. E fu cosi che una cinquantina di invitati si sono mangiati i secondi e la mia torta della comunione senza di me, mentre io vivevo uno dei tanti psicodrammi sportivo a cui il Genoa mi ha sottoposto per tutta la vita (per la cronaca 1 a 0 per noi) Tornati a casa non ricordo mia madre tanto incazzata neppure quando come un minchione mi sono fatto bocciare in prima liceo. Porterò questo ricordo nel cuore come uno dei più dolci mia infanzia. Ciao nonno è passato oramai quasi un anno da quando sei salito su al terzo anello e da tantissimo tempo per acciacchi vari non venivi più allo stadio e questo mi mancava moltissimo... adesso siamo di nuovo insieme nella Nord. “ DONATE...DONATE...DONATE
Addì, giovedì 21 luglio 2016 44° giorno di raccolta Euro donati 2674 “I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori; sempre liberi di separarsi, senza separarsi mai”. (Alfred Bougeard) Di Jacopo Noceti vi ho già parlato il giorno in presentai Davide Galletto con il suo pezzo e vi avevo raccontato come i due fossero per UCGC la coppia “comica” che allieta e diverte il gruppo soprattutto durante le aste. (Noceti contribuì a creare la mitologica creatura Cinghio nel famoso e rimpianto Trilocale) Jacopo è un Genoano di Roma che però tiene alti i nostri colori nella capitale e, conoscendolo, non credo che i suoi amici colleghi romani siano essi di sponda Laziale o Romanista abbiano vita facile con lui. Ecco devo dire che Jacopo è davvero la simpatia fatta persona: burlone e ironico, riesce a mantenere sempre costante la sua personalità sicuramente istrionica ma di grandissimo spessore e credo concorderete con me leggendo il suo pezzo che ho trovato davvero un capolavoro. Grazie di cuore Jacopo! “No. Noi non facevamo parte della Fossa. L’abbiamo sempre vissuta da esterni, delineando un perimetro labile che ci poneva fuori da determinate caratteristiche ultras ma che ci affascinavano nelle gesta, nelle storie, nelle persone che la componevano. Ne rimanevamo fuori più per onestà intellettuale, insomma. Eravamo e siamo semplicemente un gruppo di amici che ha rafforzato il vincolo di amicizia spesso inconsciamente grazie proprio al Genoa e a tutto quel mondo che il Genoa rappresenta. Perché purtroppo è vero, il genoano è differente. Ha una visione egotica e etnocentrica della vita in chiave di appartenenza alla propria genoanità. Nel senso, il genoano la mattina si alza e agisce, vive, giudica tutto in base alla proprio eccessivo ego permeato al 100% di genoanità. E se ci pensate non è proprio una bella cosa…anche perché spesso, poi, ci rendiamo conto che, uscendo da Genova-Nervi, il mondo prescinde dal Genoa. Infatti noi non “tifiamo” Genoa perché, come definizione, è troppo limitata, a un singolo contesto. Noi “siamo” genoani perché la visione della nostra vita a 360 gradi è permeata di rossoblù…a prescindere che si giochi la domenica alle 15.00! Esempio: io sono del Genoa quindi non credo voterò mai un sindaco blucerchiato. Ecco ho fatto l’esempio più banale ma che mi ha posto seri problemi di coscienza (quando ancora facevo politica). Mi sto perdendo, tuttavia, torniamo sul pezzo. Un bel gruppo di amici, dicevo, che continua a mantenere un forte legame. In molti siamo emigrati e, in questo caso, i social hanno dato il loro forte contributo a permetterci di rimanere legati. Vedi la nostra chat di whattsup: non tradisce mai, si commenta tutto lo scibile da Gasperini a Renzi ma soprattutto le foto hard di qualche wag (mi prendo il merito di aver illustrato le forme della moglie di Zambrotta e della sua sesta) tutto weberianamente in chiave rossoblu. E ne abbiamo fatte di cose stupende assieme. La trasferta di Torino in pulmino contro la Juve, primi anni ’90, quando morì Pertini, dove un caro amico di Rita e Riccardo ha passato tutto il tempo in posizione orizzontale, lui continua a sostenere una brutta influenza noi abbiamo sempre pensato ad altro, camallandocelo a turno e controllando che non fosse morto sui gradoni del vecchio comunale. La trasferta dove il driver di turno ha pensato bene, con il consenso dei più, di inchiodare in autostrada e tornare indietro in retromarcia per imboccare l’uscita giusta Quella di Firenze: 11 novembre 1990 (il giorno dopo avrei compiuto 20 anni). Partiti in due macchine una dei “cattivi”, la seconda, dove stavo io, quella dei “babbi” che ha pensato bene di perdersi appena entrati a Firenze. La fuga in contromano non appena una ventina di viola scesero dai motorini al semaforo ( maledetto bollino del genoa apposto sulla targa come di moda all’epoca) con spranghe e catene fu epica… ecco questo esplicita al meglio l’impossibilità di dirci ultras…In quel match debuttò Branco e Skuhravy realizzò la sua prima rete in Italia…quel gol non lo vidi dai gradoni dello stadio occupato com’ero a difendermi dalla seconda carica della polizia. Prendile e rispondi prendile e rispondi a un certo punto è come se si fosse fermato lo stadio con uno in mezzo al campo che stava facendo una capriola…e io a chiedermi cosa fosse successo…. Trasferte o in casa, ne abbiamo cose da raccontare. Per esempio non ho mai capito perché a un certo punto abbiamo deciso di trovare una collocazione molto particolare in nord. Una delle più sfigate in assoluto dove gli striscioni posti nella parte alta ci coprivano parte della visuale…ma era bellissimo quando qualcuno di noi 6/7 volte durante la stessa gara gridava “ha pareggiato” e osservare una cinquantina di persone che si accucciava per vedere il tabellone che ovviamente non segnava nulla! Questo lo spirito con il quale e grazie al quale sono io. Ora pensate a donare. (Jacopo Noceti) )
Alta qualità abbinata anche alla quantità stasera in asta! Nel ricordarvi di spuntare le notifiche TUTTI I POST nel nostro gruppo Facebook per rimanere sempre aggiornati, per vedere come, cliccate il seguente link: https://www.facebook.com/groups/627011247403056/permalink/866982643405914/stasera abbiamo il piacere di mettere a Vostra disposizione la bellezza di 11 sciarpe da tutta Europa! Il nostro fornitore ufficiale che ce le dona è Daniele Dussoni di cui oggi ricorreva il 43° compleanno, auguri e grazie!! Nel suo girovagare errante negli anni '80 e primi anni '90 ha collezionato vessilli da ogni dove, eccoli qui in foto dall'England all'Espana passando per Deutschland, Netherland e France!!! Potete fare le vostre offerte commentando il post nel nostro gruppo Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/groups/627011247403056/permalink/882095418561303/con una base d'asta di 10 euro a sciarpa, specificando su quale si punta, fino a domenica 24 alle 21:59. Tutta la cifra confluirà nel totalone 2016 di UCGC. Grazie!
|
|
Bastano pochi click! | |
| 1968557 visitatori 12 visitatori online |
|