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Addì, martedì 23 agosto 2016 - 77° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 23/08/2016 @ 06:36

Addì, martedì 23 agosto 2016
77° giorno di raccolta
Euro donati 7606

“Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere.” (Enzo Ferrari)

Laura Longoni è una delle amiche più attente e partecipative del gruppo UCGC e da sempre è, insieme al meno famoso marito Carlo Denei ;), tra i sostenitori della nostra iniziativa.
Sagace e simpaticissima (i maligni narrano che sia lei unitamente al bellissimo figlio Riccardo, a scrivere i testi a Carlo...che però potrebbe smentirmi mandandomi il suo pezzo con il suo ironico stile ;) ), ha un sorriso contagioso ed è una di quelle persone che fa piacere incontrare ed avere tra i propri amici.
Grazie di cuore Laura...e un abbraccio fortissimo

““Non ci vengo di nuovo più”, è una frase che ho ascoltato uscendo dallo stadio, non ricordo dopo quale partita, che mi diverte sempre ricordare perché ci rappresenta: ci lamentiamo, non condividiamo le scelte e derive del calcio, proviamo a star lontani ma il Genoa c’è sempre e ciascuno di noi ha ricordi e tanti episodi da raccontare.
Io vorrei sicuramente partire dal mio esordio allo stadio, ultima partita del campionato 1983-1984, il Genoa batte la Juve per 2 a 1 ma, pur arrivando a pari punti con la Lazio, retrocede in serie B. Nessun problema, vado avanti con figurine sui diari, calendarietti, partite allo stadio, pomeriggi al Pio XII a vedere gli allenamenti e incontro, dopo diversi anni, la persona che sarebbe poi diventata mio marito, anche lui genoano, che mi consegna un bouquet il giorno del matrimonio con delle fasce rossoblu.
Questa passione ci unisce, ci accompagna anche nelle vacanze non solo strettamente legate al Grifone (il ritiro a Neustift, piuttosto che la Crociera del cuore rossoblu) ma anche in altri viaggi in cui portiamo sempre con noi una sciarpa per regalarla a qualche nuovo conoscente; ed è un sentire naturale, in assoluta sintonia che non ci fa stupire né bisticciare se, quando mi si sono rotte le acque, ho deciso di terminare di ascoltare in macchina la radiocronaca della partita Genoa – Modena 0- 0, prima di entrare all’ospedale.
Il Genoa quindi è sentimento e come tutti i sentimenti, più o meno belli, comunque rende vivi. Questo vale tanto più per chi è in difficoltà. L’ho vissuto con mia mamma che ho perso un mese fa e che, pur venendo raramente allo stadio, seguiva tutte le notizie sul Genoa e si distraeva così dalla fatica delle cure e dal pensiero dei mesi che passavano e ne ho avuto testimonianza parlando con il personale di associazioni che usufruiscono degli abbonamenti donati grazie ad “Un cuore grande così”, perciò che altro aggiungere DONATE, DONATE, DONATE e buon campionato…tanto ci verremo di nuovo sempre…. “ (Laura Longoni)
LauraLongoni.jpg

Addì, lunedì 22 agosto 2016 - 76° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 22/08/2016 @ 06:45

Addì, lunedì 22 agosto 2016
76° giorno di raccolta
Euro donati 7051

“La mia casa continuerà a viaggiare su due gambe e i miei sogni non avranno frontiere.” (CHE GUEVARA)


E oggi, cari amici, l'autore del contributo è uno dei pilastri della Nord in Trasferta non solo della gradinata stessa. Mario De Barbieri è l'ideatore dello striscione Grifoni Ovunque che porta fieramente in ogni sua trasferta, anche in solitario come leggerete, per seguire il suo Genoa.
E questo “ragazzo” ha macinato tanti di quei chilometri che ci vorrebbe tutta una vita per percorrerli.
Nonostante questo suo primato che lo rende quasi un mito, Mario è una delle persone più gentili e umili tra i miei amici; sempre sorridente e disponibile, ha l'entusiasmo di un ragazzino... entusiasmo che cerca di trasmettere ai nuovi giovani della Nord. Inutile dirvi che adoro questo amico e lo ringrazio per questo suo pezzo anche perchè so quanto gli sia costato scriverlo.
Grazie Marietto...


“Solo la Rita e un Cuore grande cosi potevano convincermi a scrivere un pezzo: ma per loro questo e altro.
Tutte le trasferte fatte sono indimenticabili ma se proprio devo raccontarne una ho scelto LEEDS fatta da solo a fine campionato 1989/90.
Il Genoa gioca in amichevole 2 partite in Inghilterra; come sempre non potevo mancare quindi prendo l'aereo e arrivo a Londra 2 giorni prima della partita. Mentre la visito, vedo una locandina di un giornale con foto di scontri tra tifosi e la scritta “Fans del Leeds distruggono la citta'”: praticamente alla loro ultima giornata di campionato in una cittadina sul mare avevano festeggiato la promozione facendone di tutti i colori.  
Benissimo... il giorno dopo mi attendeva proprio di andare a casa loro.   Al mattino successivo prendo il treno e arrivo a Leeds con la classica giornata piovosa inglese vado in albergo a lasciare la sacca con i vestiti e dopo parto per un giro in centro.
Lì scopro che lo stadio non e' in zona quindi chiedo ad un'automobilista dove fosse e mi dice che mi da' lui un passaggio e mi lascia sotto la curva di casa con una marea di fans locali intenti a festeggiare la promozione in premier league a tutta birra.
Dopo le foto della locandina di Londra avevo scelto il posto migliore per sostare; dopo poco mentre aspetto l'arrivo del pullman con i giocatori del Genoa mi si avvicina uno del posto chiedendomi se ero tifoso del GENOA. Era abbastanza evidente.. ero l'unico non a torso nudo e con uno zaino sulle spalle ; gli rispondo di si e mi vuole offrire da bere dicendomi che rispecchiavo il loro modo di seguire sempre la squadra .
All'arrivo del Genoa ,quando scende Signorini mi vede e si ricorda che avevamo parlato al Pio del fatto che avrei seguito la squadra cosi mi dice di seguirlo e mi ritrovo dentro lo spogliatoio. Da lì esco in campo e cerco un posto dove attaccare lo striscione GRIFONI OVUNQUE cosa non semplice visto lo stadio esaurito... ma anche stavolta un posto lo trovo e mi godo la partita dal campo.
Alla fine il GENOA pareggia 1-1 con un rigore regalato alla squadra di casa per non rovinargli la festa- Esco dallo stadio con la squadra e un ragazzino mi chiede l'autografo scambiandomi per un giocatore... chissà quanto tempo ha passato a cercare chi era Grifoni Ovunque come gli avevo firmato.
Il GENOA mi porta in pullman al ristorante con loro offrendomi la cena: dopo vanno al casinò ma io ringrazio e torno in hotel.
Il giorno dopo vado a Sheffield dove il Genoa vince 2-1 . La cosa curiosa e' che quando torno a Londra passando dal mercatino di Portobello Road mi imbatto in Signorini e Caricola con rispettive mogli e prendo il volo di ritorno con loro a bordo...Grande capitano si e' comportato alla grande...
Donate... donate... donate!” (Mario De Barbieri) leeds.jpg

Addì, domenica 21 agosto 2016 - 75° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 21/08/2016 @ 06:43

Addì, domenica 21 agosto 2016
75° giorno di raccolta
Euro donati 6349
“Oggi servono due qualità: l’onestà e il coraggio”. (Sandro Pertini)
Mauro Combi è uno dei GIR (Grifoni in Rete) sempre impegnati in tutte quelle attività che rendono orgogliosi i Genoani ed è un onore e un piacere per me conoscere questo ragazzo che ammiro moltissimo per la sua modalità pacata e controllata e la sua acuta intelligenza.
Mauro mi ha chiesto di tagliare le parti che potessi ritenere dannose per la causa; il nostro gruppo è sempre stato estremamente aperto a qualsiasi parere espresso e non lo farò come non l'ho fatto per nessuno!
Rispondo semplicemente che, come mordacemente scrive nelle ultime righe del suo contributo, chi ha voluto danneggiare UCGC per piccate divergenze di opinione, aveva invece capito il nostro spirito...eccome; e potrei raccontare decine e decine di episodi in merito quando si passò dalla celebrazione a squallide mail di gruppo dove si invitava a non donare più un centesimo a UCGC per i pensieri espressi in questo spazio riguardo a quel momento societario... Il grave è proprio questo Mauro...aver capito e aver abbandonato se non osteggiato per una partigianeria assurda che avrebbe potuto danneggiare non certo noi, ma le decine di persone che aspettano le nostre tessere.
Ma non ci sono riusciti perchè noi andiamo avanti sempre e comunque grazie anche a chi talvolta può pensarla in modo differente, ma non lesina di aiutarci. (Come vedi. pur non in modo ufficiale, un pochino livorosa lo sono o meglio lo divento anche io e ho ben chiara la tipologia di persona alla quale non voglio assomigliare).
Grazie di cuore Mauro anche per le parole che ci riservi!
“Quando Rita mi ha proposto di partecipare agli Addi’ la prima obiezione e’ stata “guarda che rischiamo che qualcuno chieda i soldi della donazione indietro”.
Si perche’ cosa avra’ mai da raccontare un vecchio livoroso che dalla conferenza stampa di preziosi,la sera del famoso Genoa-Siena, ha deciso di abbandonare lo stadio dopo 30 anni di gradinata per non dargli piu’ un centesimo?
Un intriso di alcol che a festeggiare i compleanni del Genoa insieme al signore di prima non ci pensa nemmeno e rimpiange quando in poche decine lo festeggiavamo a Deffe?
Un talebano che fino a pochi giorni fa pensava che stare un’ora muti davanti ad un presidente fosse prerogativa dei cugini?
Non posso nemmeno raccontare Oviedo e Liverpool perche’ ero a naja (IO NON C’ERO!) e di trasferte come Andria,quando abbiamo preso quattro pappine con i gradoni del settore ospiti coperti di zolfo,non credo interessi nessuno e cosi’ di altre decine di trasferte in serie minori che ormai grazie al miglior presidente del dopoguerra sono solo un lontano ricordo..
Ok ora basta livore e parliamo di quello che e’ il Genoa per me oggi che le partite le guardo solo in streaming sul PC.
Il Genoa per me e’ il torneo “Ciao Edo” in mezzo a ragazzi arrivati da ovunque per ricordare il sorriso di uno di loro che si accendeva soprattutto quando vedeva scendere in campo quelle 11 magliette rossoblu.
Il Genoa per me e’ il torneo “United in the name of Genoa” che Luca Carini organizza ogni anno con quei pazzi di Amsterdam innamoratisi dei nostri colori quando la Nord ruggiva davvero.
Il Genoa per me e’ un manipolo di ragazzi e qualche vecchietto che con pale e picconi sono andati a spalare fango a Monterosso ma anche per le vie di Genova senza tanti discorsi.
Il Genoa per me e’ il miracolo Un Cuore Grande Cosi’,miracolo che ho visto nascere nella testa geniale di Lorenzo e che da ammiratore ho visto crescere con l’impegno di altri pazzi come Rita, Riccardo,Luca,Andrea,Carlo,Giovanni e tutti quelli che dimentico fino a raggiungere numeri inaspettati,e poi cambiare,rinnovarsi,diventare persino antipatico a chi non ne aveva davvero capito lo spirito.
Ecco UCGC e’ effettivamente un qualcosa che ci rende tutti un po’ speciali per cui livorosi e non,donate,donate e donate.”
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Nuove aste nel gruppo Facebook di UCGC - da Un Cuore Grande Così il 21/08/2016 @ 00:04

Nel ricordarvi di spuntare le notifiche TUTTI I POST nel nostro gruppo Facebook per rimanere sempre aggiornati, per vedere come, cliccate il seguente link:

https://www.facebook.com/groups/627011247403056/permalink/866982643405914/

stasera dopo il successo dei 7 gagliardetti aggiudicati per un totale di 200 euro e quindi 2 abbonamenti per le nostre strutture (grandi!), ecco un'altra asta plurima con ben 13 foto della Nord tutte datate 1982/83!
Sono messe a Vostra disposizione da Alessandro Gennai (grazie!) e sono davvero delle chicche mica male.
Ve ne sono di tre dimensioni, la numero 1 grande, le numero 6 - 9 - 12 - 13 medie, e le numero 2 - 3 - 4 - 5 - 7 - 8 - 10 - 11 piccole.
Potete fare le vostre offerte commentando il post nel nostro gruppo Facebook al seguente link:

https://www.facebook.com/groups/627011247403056/permalink/905093689594809/

con una base d'asta di 5 euro a foto, specificando con il numero su quale si punta, fino a martedì 23/8 alle 19:59.
Tutta la cifra confluirà nel totalone 2016 di UCGC. Grazie!

13fotomini.jpg



Addì, sabato 20 agosto - da Un Cuore Grande Così il 20/08/2016 @ 13:08

“Chi porta il sole nella vita degli altri non può tenerlo lontano dalla sua” (Giancarlo Troiolo)

Oggi il mio Addì (lo sto buttando giù senza la solita cura maniacale.. perdonate quindi forma ed errori) lo dedico ad un amico Giancarlo Troiolo... il mio amico Gian.
Molti lo hanno conosciuto su facebook come Troy, il guerriero che ha raccontato giorno dopo giorno il suo calvario sempre con leggerezza e ironia, come era lui. Al punto che decine di persone, anche quelle che non lo hanno mai conosciuto nel reale, si sono prodigati per fargli giungere messaggi da calciatori, attori, comici ed era diventata una bellissima abitudine e un regalo prezioso per lui, postare sul suo profilo foto dove apparisse la scritta “TROY C'E'” da svariati angoli di vita e di mondo.
Troy era un autista di autobus, fieramente tranviere come si definiva, e dopo che due anni fa la malattia bastarda lo aveva colpito e fu mandato in pensione per invalidità, cominciò ad appassionarsi al disegno su pietra. A casa sua vi sono sassi disegnati in ogni angolo e ne ha regalati a decine ai noi amici; le sue pietre erano diventate il suo passatempo... il suo scacciapensieri e vi assicuro che sono capolavori.
Gian leggeva quotidianamente il mio Addì ed il suo era tra i primi like: voleva scrivere il suo contributo “appena mi sento un pochino meglio” diceva e vi sareste piegati dalle risate leggendolo. Non vi dico la gioia di quando lesse che tutto il gruppo, su suggerimento di Roberto Scotto che già gli aveva dedicato un bellissimo post, aveva deciso che la prima maglia Old Block grigio chiaro nebbia scozzese andasse a lui; unico rammarico che questi due guerrieri, miei grandi amici e tra loro amici nel virtuale, non siano mai riusciti ad abbracciarsi di persona.
Gian era prima di tutto una persona buona e onesta oltre che un grandissimo padre e marito... ed è tantissimo se non tutto. Sorrideva sempre e riusciva ad essere positivo anche quando la “bastarda” se lo stava portando via giorno dopo giorno.
Avrei mille episodi da raccontarvi a cominciare dalle risate che ci ha regalato ogni volta che si stava insieme e del suo curioso modo di raccontare le barzellette che già alla prima battuta cominciavi a sbellicarti. “Ci sono due amici che..” si fermava sorridendo e diceva “...maaa..la sai già?”... svaniva il pathos ma ridevi ancora di più.
Memorabile la nostra visita al museo del Genoa e l'allarme che siam riusciti a far scattare ridendo come due beline, come amavamo definirci; eppure Gian, seppur in un momento di ripresa, era già segnato dal male. Quel giorno bellissimo riuscì a sottoscrivere il suo primo abbonamento al Genoa , (“il mio primo abbonamento” diceva emozionato rigirandoselo per le mani “quando ero giovane non potevo permettermelo”) e mentre mi riportava a casa con la sua Vespa (altra sua vera passione) continuavamo a ridere e a gridare “Abbonatoooooo...Abbonatoooooo”..più di 100 anni in due e facevamo i cazzoni come adolescenti.
Voglio raccontarlo questo episodio perchè Gian era rimasto fuori dalle liste delle tessere per i disabili (come odiava definirsi tale, lui così forte e atletico) poichè non avevamo rispettato i tempi burocratici per presentare la domanda e la relativa documentazione ma era il suo desiderio più grande poter finalmente andare allo stadio a seguire la sua squadra del cuore ora che non aveva più i turni a condizionare le sue domeniche. Io lo avevo tranquillizzato dicendogli che gli avrei dato uno degli abbonamenti di UCGC: ma lui aveva rifiutato categoricamente dicendomi “No... quelli devono andare a chi ha veramente bisogno” e fummo premiati grazie alla sensibilità dell'addetto alle biglietterie dello Store che, mentre sbrigava la pratica, ci spedì gratuitamente a visitare il Museo... forse perchè, come al solito, stavamo combinando qualche casino dei nostri.
E che gioia la prima partita insieme nella Nord, dove un amico riuscì a farlo poi sempre entrare attraverso la porta dei distinti. Passò tutto il tempo a guardarsi intorno felice come un bambino e ripeteva “Non ci credo..sono nella Nord...non ci credo!”.
Anche per questo campionato Gian aveva il suo abbonamento (grazie ancora a chi mi ha di nuovo accontentata... questa volta i tempi burocratici li abbiamo anticipati perchè volevo a tutti i costi che avesse la sua tessera tra le mani affinchè si sentisse sicuro e tranquillo)... e il famoso “Abbonatoooo...abbonatoooo” ce lo siamo scritti nella chat di whatsapp dove ogni giorno si trovava il modo di sorridere.
Lo hanno salutato decine di amici fino all'ultimo secondo e lui ha ringraziato tutti finchè ha potuto come sono in grado di fare solo le persone con il cuore immenso come era il suo... Io ho indossato il mio migliore sorriso e le mani strette tra le sue mani gli ho raccontato della partita di coppa Italia e delle manifestazioni di interesse e affetto nei suoi confronti che avevo ricevuto in gradinata con lui che sussurrava “Grande Genoa...salutami i ragazzi...ringrazia tutti”... occhi negli occhi e il sorriso per tutto il tempo, sebbene il mio cuore si fosse sbriciolato in un secondo appena lo avevo visto e avevo capito che quello sarebbe stato il nostro ultimo incontro.
Ecco Gian che ha lottato così tanto non si è mai arreso...neppure adesso...si è semplicemente addormentato...il riposo del guerriero Troy!
E sono certa che sia lassù da qualche parte con una pietra in mano e l'Uniposca nell'altra a disegnar sassi come ha fatto fino all'ultimo istante della sua vita.
E rivolgendosi al custode del Paradiso mi sembra di vederlo mentre gli dice “Ohu SanPie'...ti racconto una barzelletta...ci sono un Doriano e un Genoano che......maaa...la sai già?”
Ciao Gian...Ti voglio tanto bene ... Abbi cura di splendere! TROY C'E'!!!
La tua amica Rita Sapore di Vita

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Addì, venerdì 19 agosto 2016 - 73° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 19/08/2016 @ 06:17

Addì, venerdì 19 agosto 2016
73° giorno di raccolta
Euro donati 5834

"La vita è questo, una scheggia di luce che termina nella notte".(L.F. Celine.)

Io sono molto affezionata al dolcissimo Simo Moroni: ragazzo che potrebbe apparire timido ed introverso che ha invece un'immensità di sentimenti, passioni e creatività nel suo interiore. Scrive poesie, racconti, canzoni, suona e compone, dipinge; combatte così quell'inquietudine che hanno molti dei nostri giovani magari intimiditi dalla vita o dal vissuto o facili bersagli di bulli da quattro soldi...anche se il bullismo, per chi lo subisce, non è mai da quattro soldi.
Alcuni soccombono, altri vengono trascinati...qualcuno invece comincia a vivere la propria storia costruendosela giorno dopo giorno con l'arte e l'amore per una squadra.
Squadra che per Simone, che proviene da Milano, è una trasferta costante che lui affronta sicuro e felice stretto nei suoi vessilli rossoblù con la sua bandiera tra le mani
Grazie caro Simone...grazie anche per la tua continua premurosità nei miei confronti. Lascio, per la prima volta dacchè scrivo l'addì, la citazione che hai scelto tu... perchè è giusto così.

“Certi giorni o certe notti sembrano non passare mai, soprattutto quando c'è qualcosa che non va. Eppure ci si prova a distrarsi, a pensare ad altro, a fare qualsiasi cosa che tiene la mente occupata ...ma niente. I pensieri sono lì, come dei mostriciattoli pronti a punzecchiarti appena ne hanno l'occasione e, purtroppo, tante volte non si può far nulla se non attendere che le cose si risolvano perché, seppur è vero che tante volte si vorrebbe solo lasciarsi tutto alle spalle e ripartire da zero e che saremmo disposti a tutti purché ciò accada, non sempre possiamo farci fisicamente qualcosa ...se non continuare a stringere i denti e lottare.
Allora cosa si fa? Qual è la natura dell'uomo? Queste domande ci riportano al principio di questo scritto: cercare distrazioni.
Io di mostriciattoli pronti a punzecchiarmi, ahimè, ne ho avuti tanti e, chi mi conosce bene di persona può confermarlo. Ciò che mi ha fatto star meglio è stato, sostanzialmente, l'affetto delle persone a me vicine e, queste persone, le ho trovate che, come me e come tantissimi di noi di questo gruppo, stavano in piedi su quei seggiolini blu.” (Simo Moroni)

Donate...donate...donate!
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Addì, giovedì 18 agosto 2016 - 72° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 18/08/2016 @ 06:34

Addì, giovedì 18 agosto 2016
72° giorno di raccolta
Euro donati 5784

“La più felice di tutte le vite è una solitudine affollata.” (Voltaire)

Mi è facile al contempo difficile presentare l'autore di oggi perchè lo conosco talmente bene che potrei dilagare e già il suo contributo è lunghino ;).
Ho conosciuto Riccardo Grossi dieci anni fa quando da poco avevo affiancato Lorenzo in questa iniziativa e fu naturale proseguire il cammino anche insieme a lui. Devo dire che talvolta siamo cane e gatto: riusciamo a pizzicarci per cose minime perchè siam fatti così e in un certo senso ci somigliamo; puntigliosi, permalosi e timorosi di non essere mai abbastanza. Ma insieme a Lorenzo siamo una squadra...una di quelle che durano negli anni senza frizioni o dispute se non del sano menaggio che dopo tanto tempo insieme e tanta confidenza ci sta pure. Ed è per questo che siamo ancora qua...eh già!
Sensibilissimo al punto da soffrire per le pene di tutti, Ricky, Ricky di UCGC, è un amico di quelli che sai che ci sono e ci saranno per sempre. E nonostante non glielo dica mai, io gli voglio un gran bene.
Grazie Ricky di UCGC per il tuo contributo...così tuo nella precisione maniacale e al contempo così dannatamente sincero nel finale (ma la citazione iniziale non l'hai spuntata poichè solo io posso trovarla, deciderla e scriverla...TIE'! ;) )

"Ho vissuto i miei primi anni di vita tra estrema timidezza e eccessiva sensibilità immerso nei miei sogni infantili e adolescenziali, uno era fortemente quello di diventare un giocatore del Genoa ma ero troppo stazzo per poterci riuscire nonostante avessi la testa giusta, l'altro era quello di rimanere scritto in un libro di storia, ma purtroppo non sono più i tempi giusti per imprese epiche significative.
A differenza di molti io non ho avuto esperienze allo stadio da piccolo, per problemi familiari non avevo nessuno che potesse portarmi al Campo e vivevo il Genoa nei racconti di mio papà a cui si illuminavano gli occhi quando mi narrava le gesta di Juan Carlos Verdeal viste da lui in prima persona. Vivevo emozionalmente il Genoa anche grazie alle radiocronache delle crepitanti radioline anni '80 quando i vari Ciotti Ameri Provenzali, o purtroppo più spesso l'inviato sul campo principale di serie B Ezio Luzzi, raccontavano le partite del Grifone, e grazie ai servizi del mitico 90° minuto dove Giorgio Bubba o Alfredo Liguori presentavano gli spesso troppo scarni servizi dal Luigi Ferraris.
Posso quindi solo raccontare, sperando di non annoiarvi, qualche mio flashback, alcuni personali altri convissuti magari con tanti di voi, di noi, ma per ognuno con ovviamente punti di vista diversi.
Parto imprescindibilmente col mio ultimo ricordo Genoano legato al mio papà: maggio '82 intervento radio dal San Paolo per il goal di Mario Faccenda, salto sulla sedia e abbraccio vigoroso tra noi due per l'incredibile salvezza raggiunta a discapito del Milan vincente in rimonta 2-3 a Cesena.
8 maggio 83, la mia prima volta dal vivo al Campo grazie all'abbonamento gentilmente prestatomi da mio zio: Genoa - Roma 1-1 con salvezza nostra e scudetto loro, una festa, ricordo un particolare che mi colpì tantissimo e di cui quasi ho ancor oggi percezione olfattiva ovvero il profumo pungente dell'erba del campo, erba di quel verde intenso del Ferraris che fu, con la sua vecchia schiena d'asino a prova di qualsiasi allagamento.
Ricordo l'effetto folgorante della Gradinata Nord, un mare infinito di persone appassionate e calde come me, mi sono subito trovato a mio agio nonostante all'epoca non conoscessi nessuno, purtroppo non ho mai fatto parte della Fossa dei Grifoni appunto perchè non avevo confidenza con qualcuno del gruppo, ma nel tempo vedevo i ragazzi più grandi guidare i cori rimanendo sempre colpito dal carisma di Roberto e Fabio nel coinvolgere tutti con le giuste parole.
L'11 settembre 83 i 13 al Totocalcio vinsero 1 miliardo e 200 milioni circa, io feci 11 sbagliando Genoa (0-5 con l'Udinese) e quelli là (1-2 con l'Inter) mettendo a entrambe X, la sfiga ci ha sempre visto benissimo..
Il 1° aprile 84 ero in curvetta Nord quando Briaschi all'89' sotto un diluvio scagliò un tiro dei suoi per l'1-0 fondamentale all'Ascoli, una minuta anziana signora vicino a me esultò brandendo e agitando con foga in aria l'ombrello chiuso quasi fosse una majorette ventenne, si sperava ancora nella salvezza ma qualcuno aveva deciso diversamente con i laziali Giordano e Manfredonia che, ogni qualvolta entravano nelle aree avversarie, erano novelli Di Biasi e Cagnotto.
Da pivello raramente avevo i soldi per entrare al Campo e quindi vidi ben poche partite, spesso però mi mettevo dietro i cancelli chiusi e sbirciavo dalle feritoie per carpire qualcosa, il più delle volte, vista la visuale ridottissima, erano le urla che mi davano il polso delle varie azioni, ma una volta mi capitò un inaspettato quanto gradito regalo.
26 maggio 85 giorno di Genoa - Pisa, finito il primo tempo ero posizionato fuori dall'ingresso delle tribune quando all'improvviso un distinto signore uscì e mi disse: - Vuoi entrare? - io, ovvio, risposi di sì e lui mi diede un piccolo cartoncino che scoprii essere una "contromarca", con quella baldanzoso mi feci strada all'ingresso, nessuno mi fermò e mi accomodai in tribuna felice come una pasqua, poi al tutto aggiunsi la doppietta di Policano del 2-1 finale! Ma non era finita lì.. non fermandomi nessuno all'entrata la contromarca rimase a mie mani! Quale miglior occasione quindi per riutilizzarla allo stesso modo nella gara interna successiva? Detto fatto, e così mi vidi anche il secondo tempo di Genoa - Empoli!
C'era contestazione quel 29 marzo 86, prima di Genoa - Ascoli vennero piegati i pali delle reti dietro la porta della Nord, oltre a quello ricordo il goal in rovesciata di Tacchi che poi svenne e io che, in mezzo al casino, mi aggrappai alle griglie urlando come un ossesso, venni guardato come un pazzoide mentre scendevo.
Cremonese - Genoa del 26 ottobre 86, il Genoa pareggia al 90' con punizione di Cipriani mentre la loro curva stava inscenando una sciarpata di gioia per la supposta vittoria sulle note della pubblicità della Barilla, lì vidi Stefano Q. con le lacrime agli occhi commosso dalla gioia.
E venne il giorno dello spareggio di Modena nell'88, ero su uno dei due treni, ovviamente quello che al ritorno si ruppe, lì conobbi Davidone con la faccia dipinta di rosso e di blu, fu empatia immediata; prima della partita credo un Mods bolognese fece la genialata di entrare nella nostra curva per uscirvi poi dentro uno scatolone privo di sensi, a fine partita ci fu invasione di campo, portai Scanziani in trionfo e poi mi ritrovai quasi sotto la curva gialloblù, alcuni di loro scavalcarono e uno di noi, mi pare uno skin, disse: - facciamo gruppo! facciamo gruppo! - e così mi fermai lì.
Finalmente l'anno dopo il Genoa grazie al Professor Scoglio fece un'annata memorabile, dopo la Coppa Italia ad Alessandria, mai presa così tanta acqua come contro la Fiorentina (così come tanto freddo poi a Parma al primo goal, intravisto, di Fontolan), il Ferraris era diviso a metà e io per poter vedere tutte le partite riuscii ad imbucarmi in uno dei palazzi dietro i distinti in costruzione, eravamo un bel gruppetto, tra cui Andrea M. e Davide F., tanto da creare un romantico artigianale striscione < Voi col Cuore , Noi dal poggiolo > applaudito dalla Nord in occasione della sua prima esposizione.
Arriviamo così agli anni 90, finalmente avevo iniziato a lavorare e, dopo il 90/91 anno di militare, potei permettermi di non mancare mai in casa e di fare molte più trasferte.
Al termine di Genoa - Juventus '91, con l'accesso alla Coppa Uefa a discapito proprio dei gobbi, ho ancora in testa il riecheggiare del canto: - Al mercoledì al mercoledì! juventino guardati Twin Peaks! -
Ricordo indelebile mio e di tanti è il 3-1 di Skuhravy con l'Oviedo, nel delirio totale dell'esultanza mi ritrovai sdraiato abbracciato sopra a un signore sconosciuto coi baffi, ebbene urlava con tutta la voce in corpo AAAAAAHHHHHHHHHH!!! non saprò mai se per via del goal o se perchè lo stavo stritolando da quanto lo stringevo o per via che forse aveva lo spigolo di uno dei gradoni (ricordate com'erano prima) piantato nel bel mezzo della schiena.
A Bergamo, scortati tra gli altri dal supermegaconcentrato di celerino (alto quasi 2 metri, maniche corte, giubbotto di piumino senza maniche, guanti, manganello in una mano e radiotrasmittente nell'altra) fu una trasferta che ricordo perchè vidi dopo un bel po' di tempo "lo Zio" tra le nostre fila in corteo.
Le tre trasferte europee che potei fare furono epiche: Oviedo in pullman col Genoa Club Torriglia (25 h andata - 26 h ritorno), Liverpool con l'aereo sotto la supervisione di Agostino e infine Amsterdam con Giorgino e "PierUgo" di Bolza e con Massi il biondo che a un certo punto del tragitto sparì.
Il 5 settembre 93 mi ritrovai a Napoli, fermato per 5 ore in Questura insieme a circa altri 80 Genoani per motivi di ordine pubblico, prima di Milan - Genoa in campo neutro, la partita finì 1-0 ma, a parte le botte prese dalla celere alla stazione di Frattamaggiore (erano più loro di noi) fu una trasferta che mi consentì di conoscere alcuni amici con cui ho rapporti ancora adesso.
A fine 93, dopo lo scioglimento della Fossa, per qualche mese cercai di dare una mano ai "Grifoni della Nord", il nuovo gruppo che tentò di tener vivo il tifo in Gradinata, fu in quel periodo che ricordo con piacere buonanima di Ciuppi e che conobbi Leo B., persona a cui anni dopo sarò molto grato per svariati motivi tra cui quello di avermi presentato nel 2006 Lorenzo M.
Passando gli anni entravo in personale contestazione con le varie dirigenze che si susseguivano alla proprietà del Genoa: decisi razionalmente di "violentarmi" e di non foraggiare più quelli che ai miei occhi facevano del male al mio Amore, iniziai così a cercare di entrare in qualche modo al Ferraris da portoghese e ad andare quanto più possibile in trasferta.
Il 17 settembre 96 ero in vacanza in Sardegna ma, preso da un irresistibile impulso, decisi che dovevo essere al derby di Coppa della sera dopo; rientrai in anticipo con volo su Pisa scendendo letteralmente di corsa dall'aereo saltando ogni controllo scortato da uno steward tifoso del Pisa, coincidenza con il treno e arrivo trafelato sugli spalti allo stesso momento dell'entrata dei giocatori in campo, il pareggio 2-2 mi ripagò di tutto!
Il 6 novembre 96, un mercoledì, decisi di andare a Vicenza per il 3° turno di Coppa Italia (quella poi vinta proprio dal Lanerossi), partii in treno da Brignole da solo ma rimasi tale fino a Sampierdarena dove salirono alcuni di "Con Te nel Cuore" che mi coinvolsero nel gruppo. Arrivati al Menti a 10 minuti dall'inizio vi erano le biglietterie già chiuse ed entrammo grazie ad alcuni Vigilantes, nel trambusto ci perdemmo Pierino; lo rivedemmo solo salire sul treno del ritorno in quanto era stato trovato da una volante in stato confusionale su una statale nei dintorni di Vicenza (così mi raccontò poi lui).
L'11 aprile 98 trasferta da pochi intimi in quel di Andria, Genoa a galleggiare a metà classifica senza grandi ambizioni, ero in treno con Luca R. e Gianluca D. e l'accoglienza dei locali, memori del 2-0 con cui finirono in C due anni prima, fu il settore ospiti cosparso di polvere da sparo sui gradoni.. per fortuna alcuni di noi se la diedero immediatamente e la cosa non ebbe conseguenze.
Il 16 maggio 99 ero "riuscito" a entrare nei Distinti per assistere nuovamente a una inutile gara contro l'Andria, le attenzioni di tutto lo stadio erano però rivolte al Dallara e quando Ingesson (Santa Klas come lo chiamai da lì in poi io), su indicazione di sor Carletto Mazzone, calciò e segnò quel rigore decisivo esplosi insieme a tutto lo stadio esultando abbracciato al mio caro amico Rinaldo C. per svariati minuti.
Il nuovo secolo si è aperto tanto per cambiare con il Genoa in pieno marasma: nel 2003, dopo il Genoa - Siena che in pratica ci condannò, e dove io Andrea P. e una terza persona siamo stati gli unici a "salutare" i giocatori fuggiti da sotto la sud nei furgoni, ecco il Genoa - Cosenza dell'appartenenza seguìto poi dal sorprendente (?) ripescaggio estivo.
Nel 2004, nell'ottica di fare qualcosa di costruttivo per il Grifone, grazie a Leo B. sono entrato a far parte del direttivo dell'A.C.G., qui ho conosciuto e apprezzato molte persone e condiviso un tragitto lungo 10 anni, di questo periodo ricordo in particolare la famosa trasferta di Salerno nei playoff vista e vissuta in apnea e la soddisfazione al ritorno che ho associato al film - La Tigre è ancora viva - di salgariana memoria.
Nel 2006, come scritto prima, ho conosciuto il progetto benefico Un Cuore Grande Così che era alla sua 3a edizione, è stato un vero colpo di fulmine, da allora mi è stata data la possibilità ulteriore di costruire qualcosa di buono con la B maiuscola unendo la mia Genoanità al poter dare una mano agli altri.
So che le persone bisognose sono davvero tante, nel mio intimo ho il sogno utopico che tutti possano avere una vita dignitosa, sarebbe cosa buona e giusta, ma visto che non è così nel mio piccolo cerco di contribuire se non altro a renderla migliore a qualcuno, sarebbe bello se davvero tutti lo facessero a prescindere.
Sorrido piacevolmente ora, dopo questi 10 anni, quando qualcuno per farmi individuare da terzi mi cita come "Ricky del Cuore", essere indentificato con questa iniziativa mi riempie davvero di orgoglio e mi fa quasi illudere di aver coniugato e shakerato i miei due sogni d'infanzia, il Genoa e la storia, all'interno della Storia del Genoa, chissà..
Termino questo mio lungo e spero non noioso raccontarmi con una considerazione: da sempre in pratica ho frequentato lo stadio in modo solitario, forse avrò un'indole da orso, partivo e parto tuttora da solo da casa ma per fortuna trovo sempre e comunque aggregazione con tante care persone conosciute pian piano durante gli anni, in pratica davvero come una grande famiglia, e per me che non la ho è una cosa veramente importante.
E chiudo davvero citando Montale, riconoscendo tra gli scritti delle persone che aiutiamo delle similitudini con quello che a volte sento dentro di me ma che per fortuna sono sempre riuscito a dominare, perchè siamo tutti su una linea di confine, sta a noi stessi riuscire a non oltrepassarla mai.
- Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia, era l’incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato. -"(Riccardo Grossi)

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Nuove aste nel gruppo Facebook di UCGC - da Un Cuore Grande Così il 17/08/2016 @ 20:54

Nel ricordarvi di spuntare le notifiche TUTTI I POST nel nostro gruppo Facebook per rimanere sempre aggiornati, per vedere come, cliccate il seguente link:

https://www.facebook.com/groups/627011247403056/permalink/866982643405914/

stasera neanche il tempo di consolidare le 6 sciarpe appena aggiudicate che eccoci ancora di nuovo e sempre a Voi!
Gagliardetti che passione! potremmo intitolare questa nuova asta, asta che è tutta made in Marco Coveri (grazie!) uno dei Genoani lontani trapiantato in quel di Bologna!
Sono nuovamente 7 e sempre magnifici i pezzi a Vostra disposizione, visto le somiglianze tra loro abbiamo pensato di numerarli come da foto, vi segnaliamo per completezza di info che:
a) il numero 2, il numero 5 e il numero 7 sono ricoperti dalla fascetta di plastica
b) il numero 2 e il numero 3 hanno nel retro lo sponsor Mita
c) il numero 5 e il numero 7 hanno nel retro la bandiera italiana

Potete fare le vostre offerte commentando il post nel nostro gruppo Facebook al seguente link:

https://www.facebook.com/groups/627011247403056/permalink/902003363237175/

con una base d'asta di 10 euro a gagliardetto, specificando con il numero su quale si punta, fino a sabato 20/8 alle 19:59.
Tutta la cifra confluirà nel totalone 2016 di UCGC. Grazie!

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Addì, mercoledì 17 agosto 2016 - 71° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 17/08/2016 @ 06:39

Addì, mercoledì 17 agosto 2016
71° giorno di raccolta
Euro donati 5634

“Un albero il cui tronco si può a malapena abbracciare nasce da un minuscolo germoglio.
Una torre alta nove piani incomincia con un mucchietto di terra.
Un lungo viaggio di mille miglia si comincia col muovere un piede.” 
(LAO TSE)

Ecco il consueto contributo Villa Basilea che oggi ci presenta altra associazione che si affianca ai Matti per il Genoa durante le partite di campionato; inutile ribadire quanto ci faccia piacere sapere il seguito e l'importanza che le tessere UCGC rappresentano per i pazienti psichiatrici e quanto sia prezioso il lavoro di Emanuela ed Elena per le strutture nelle quali operano. Grazie innanzi tutto a voi ragazze!

“Matti per il Genoa è nato anni fa con i ragazzi del centro diurno di via Peschiera, capitanati dalla nostra Emanuela Mirrione. Ogni anno il nostro mondo vive esperienze uniche entrando allo stadio che come operatori raccontiamo e condividiamo con contagioso entusiasmo. Oggi vi presentiamo gli amici di Prato Zanino 

Gentile associazione “ Un cuore grande così” vi scrivo da Pratozanino sulle alture di Cogoleto, dove ancora oggi esiste una parte di quello che una volta era l’Ospedale Psichiatrico. Da quasi tre anni sono state inserite nell’organico delle strutture “Casa nuova “ e “Insieme”, cinque tecnici di riabilitazione che, con l’aiuto di tutto il personale, sono riuscite a portare innovazione nel lavoro con i pazienti psichiatrici ricoverati in questa struttura.
Grazie alla colleghe Emanuela Mirrione e Elena Poggio siamo venute a conoscenza di questa meravigliosa opportunità che date ogni anno . Siamo riuscite, tramite loro insieme al gruppo “Matti per Genoa sezione UCGC”, ad assistere insieme ad alcuni pazienti, a qualche partita di campionato e il riscontro è stato sorprendente.
In particolare hanno partecipato Livio e Fabrizio, grandi tifosi da sempre del Genoa, Oberdan appassionato di calcio nonché giocatore inserito nel gruppo calcio della salute mentale. Durante i 90 minuti della partita operatori e pazienti non si distinguono più, si fa parte tutti di un unico gruppo..quello degli amanti del calcio. Insieme si esulta, si canta, ci si commuove per quel momento di normalità, per sentire che in quei 90 minuti si può ancora godere di quella grande passione.
Per questo chiediamo la possibilità di ricevere alcuni abbonamenti del Genoa per il campionato 2016/2017 , sperando di poter ripetere nuovamente questa bellissima esperienza.
Ringraziamo per la vostra attenzione. (lettera firmata dai medici della struttura)” (Matti per il Genoa Sez. UCGC - Villa Basilea)

Donate...donate...donate!
(per donare clicca qui www.uncuoregrandecosi.it)

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Addì, martedì 16 agosto 2016 - 70° giorno di raccolta - da Un Cuore Grande Così il 16/08/2016 @ 06:31

Addì, martedì 16 agosto 2016
70° giorno di raccolta
Euro donati 5614

“...Noi donne abbiamo capito che il calcio fa per noi. Schemi, strategie, tecniche di attacco e difesa. Ripartenze veloci e contropiedi che non ti aspetti. La versatilità dei ruoli, il tocco morbido, il cambio di gioco. Come potremmo non comprendere che si vince anche con i piedi storti e con una squadra improvvisata, noi che cerchiamo di sopravvivere con dignità alla cellulite e alle occhiaie? Come potremmo non capire quando e quali giocatori sostituire, noi che facciamo del cambio di stagione una giornata nazionale?... Dunque, caro Sinisa Mihajlovic, non venirci ancora a dire che le donne non capiscono di calcio, perché il tiki-taka per farci inseguire e stancarvi lo abbiamo inventato noi. “ (Alessandra Curcio da Ultima Voce.it)

Chi di voi non conosce la mitica Simona Baroni e la di lei sorella Roberta? Ecco qui apro un inciso: ho conosciuto entrambe qui sul gruppo UCGC per poi arrivare all'abbraccio triplice, sincero e fortissimo allo stadio. Mentre di Roberta adoro la dolcezza e la pacatezza, di Simona mi fa impazzire l'esuberanza e l'allegria. Condivido con lei l'Istituzione per la quale entrambe lavoriamo anche se con mansioni differenti, la Ceres, la totale libertà di pensiero e di azione, la tracotanza con la quale ci esponiamo e i problemi alle corde vocali (signori e signore ho trovata una gemella operata per questo problema come la sottoscritta). Solo che io, da brava maestrina, ho fatto tanta di quella logopedia che fra un po' mi viene la vocina della Blondet ;) mentre lei, ragazzaccia, ci teneva troppo a quel timbro sporco e roco e se ne è altamente battuta le scatole...
Io adoro anche questa ribelle cancerina come me...e pregate di non beccarci mai insieme perchè sarebbero tutti affaracci vostri.
Torno seria: libera Simo...ti ringrazio con tutto il cuore per questo contributo fresco ed esuberante come te!

“Circa vent'anni or sono due fanciulle di sedici e ventidue anni ogni domenica partivano da un piccolo paese dell'entroterra ligure distante un centinaio di km da Genova... dei quali 50 solo tornanti.... festanti con il loro pandino bordeaux colorato di rossoblu  sfidando ogni intemperia , neve ghiaccio grandine, alla volta del Ferraris o della trasferta di turno.....
Passando dalla piazza del Paese.....Varese Ligure....sbandieravano e strombazzavano il clacson...attirando l'attenzione delle persone presenti....specie dei bambini incuriositi da quell'entusiasmo.
Sono passati vent'anni e quel  paese prima composto solo da bianco nero azzurri ora si è colorato di rossoblu....mi piace pensare che quelle due ragazzine che anzichè andare in discoteca...come tutte....si sparavano km e km di curve....abbiano contribuito alla diffusione del virus.
P.S. Grazie sorellina per aver sempre guidato quella macchina e avermi condotto in questa meravigliosa avventura “ (Simona Baroni)

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